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Scippo Mazzoleni

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In mezzo un autogol regolare annullato a Bizera pressato da Cribati senza motivo e tante decisioni sbagliate, la maggior parte a sfavore dei padroni di casa. Il fortino Olimpico (ieri curva Nord in silenzio per protestare contro la proprietà) resiste anche a Mazzoleni perché con un direttore di gara così poteva andare peggio e, invece, alla fine contro un modesto Cagliari esce un pareggio ingiusto che fa gridare di rabbia squadra, tifosi e persino il presidente Lotito.Peccato davvero perché ci saranno squalifiche pesanti per i biancocelesti, forse lunghe, che costringeranno Rossi ad inventare la formazione che affronterà il Treviso. Lazio nettamente superiore rispetto a un avversario timoroso e dimesso. Liverani è ispirato, Oddo sforna assist da fenomeno, Di Canio e Pandev sono imprendibili. Nella prima mezz'ora biancocelesti padroni del campo: il macedone apre le danze con una girata fuori di poco, replica Rocchi (parata di Chimenti), chiude il regista con una conclusione che finisce sulla traversa. Al 36' arriva il gol con Di Canio bravo a sfruttare l'ennesimo cross telecomandato di Oddo. Vantaggio meritato e gara in mano alla Lazio ma Mazzoleni che aveva già inviperito gli spettatori per qualche decisione discutibile nei falli a centrocampo, comincia a diventare il vero protagonista. L'assist lo offre un'ingenuità colossale di Siviglia che abbocca alle provocazioni (rimaste impunite) di Abeijion e finisce sotto la doccia poco prima dell'inizio del primo tempo. Nella ripresa Rossi esclude Di Canio per Stendardo e sistema la squadra con un logico 4-42. Suazo mette paura a Peruzzi ma la Lazio controlla bene la situazione fino all'ingresso di Capone (un buon giocatore). Nel cuore del secondo tempo il fantasista mandato in campo tardivamente da Sonetti inventa il passaggio per Gobbi che fa 1-1. I biancocelesti reagiscono e si riportano in avanti prima di prendere una grande paura su un contropiede i Suazo bloccato solo dalle manone del solito Peruzzi. Arriva così l'autogol di Bizera (sulla pressione di Cribari) in mischia con l'assistente Papa che vede un fuorigioco scambiando un giocatore del Cagliari che aveva spizzato il pallone per uno della Lazio e Mazzoleni che si inventa un fallo inesistente del brasiliano. Cresce il nervosismo, Liverani in area di rigore ha un contrasto sospetto con Canini: Mazzoleni espelle anche il capitano e lascia la squadra di Rossi in nove. Lo stadio è tutto per lui, l'arbitro venuto da Bergamo per far inviperire trentamila persone che avevano scelto di trascorrere il pomeriggio nel freezer dell'Olimpico. Ormai in confusione totale ignora un tentativo maldestro di fare giustizia di Dabo su Lopez meritevole stavolta del rosso. Mazzoleni forse si sente in colpa e fa proseguire così come concede solo tre minuti di recupero per chiudere la sua pessima prestazione il prima possibile. Ce ne sarebbero almeno cinque tra sostituzioni e proteste varie ma meglio finire subito 1-1 evitando alla Lazio in nove altri minuti di sofferenza ai padroni di casa. Fischia la fine Mazzoleni e Rossi si fa quaranta metri di corsa verso l'arbitro ricorso dal quarto uomo Marelli. In realtà il tecnico laziale cerca solo di allontanare i suoi giocatori desiderosi di protestare ancora con l'uomo di Bergamo. Una preghiera per il designatore: fermatelo da piccolo perché la gente non ne può più di fischietti incapaci riproposti per anni senza nessuna prossibilità di crescita.

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