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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Giornata intensa, per la Juve.

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E qualche chicca qua e là, tra presente e futuro. In rapido ordine cronologico, partendo quindi da quanto accaduto davanti agli azionisti, è successo che il presidente Franzo Grande Stevens ha lasciato la porta aperta verso il futuro della Triade: «La proprietà non si è ancora espressa, anche perché siamo parecchio in anticipo rispetto alla scadenza del contratto prevista per il prossimo giugno. Bisognerà anche ascoltare i desideri di chi sta lavorando bene». Ovvero Giraudo, amministratore delegato che potrebbe essere attratto dalle sirene di Mediaset o addirittura del Milan. «Moggi, come tutto il CdA, ha il contratto in scadenza — ha aggiunto Strevens -, ma ha dalla sua il contratto da dirigente». A tempo indeterminato, quello. E quindi tutto potrebbe davvero accadere. Giraudo, dal canto suo, ha volutamente lasciato cadere l'argomento («non parlo adesso del futuro») e il tutto suona come un mezzo addio. In compenso, lo stesso Giraudo ha annunciato che la prima squadra inaugurerà a gennaio il nuovo centro sportivo di Vinovo, mentre i lavori per la ristrutturazione del Delle Alpi inizieranno (finalmente) a maggio. Poi, la palla è passata a Capello e si è tornati a parlare di calcio giocato. Con i soliti problemi di formazione e una settimana scandita dagli impegni contro Samp e Milan. Notizie più che sufficienti, intanto, dall'infermeria: Abbiati giocherà regolarmente, Ibrahimovic non è stato convocato ma recupererà quasi certamente in tempo per la sfida contro i rossoneri, Vieira ha giocato la partitella e si candida lui pure per un posto contro la squadra di Ancelotti. Preso atto che Capello darebbe il Pallone d'Oro a Maldini e che non gli è piaciuta l'esclusione di Zambrotta dalle 50 nominations («il Chelsea lo aveva richiesto quest'estate, mi sembra che tanto scarso non sia»), Don Fabio si è dedicato agli elogi della Sampdoria: «Squadra seria, che fuori casa fa sempre bene. Può darsi abbia qualche punto in meno dell'anno scorso, ma contro le grandi sanno come comportarsi e, anche senza Flachi, ci daranno fastidio. Novellino sa fare perfettamente il suo mestiere, si è sempre comportato bene ovunque sia andato: per me potrebbe anche allenare una grande squadra, ma sono i presidente che decidono». Dell'eventuale record delle nove vittorie consecutive a inizio campionato, il tecnico juventino ha poi confermato di fregarsene a sufficienza: «Se record deve essere, che record sia a fine stagione. Adesso, sono numeri che valgono poco o nulla. Piuttosto, sono i nostri avversari a essere stimolati dall'idea di battere una squadra che finora ha sempre vinto». Guardia alta, allora, anche se il ko della stagione scorsa proprio al delle Alpi contro i doriani non ha impedito alla Signora di portare a casa il suo ventottesimo scudetto: «E allora perdiamo anche stavolta. Firmo subito, se mi date la garanzia che la storia si ripeta». Il programma della giornata si completa con il derby toscano Siena-Fiorentina che potrebbe lanciare ancor più i gigliati verso le parti altissime della classifica (ma fuori casa, finora, la truppa di Prandelli ha raccolto poco), due partite da brivido con risvolti pericolosi anche per le rispettive panchine (Parma-Messina e Reggina-Treviso), e due incontri meno scontati di quanto appaiano sulla carta (Ascoli-Udinese e Palermo-Lecce).

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