Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

«Ci hanno richiamato ai nostri doveri. In Norvegia adesso voglio un segnale»

default_image

  • a
  • a
  • a

Luciano Spalletti dà l'impressione di aver atteso la scossa arrivata martedì scorso a Trigoria con la contestazione dei tifosi fuori ai cancelli del Fulvio Bernardini. Quella che ora serve alla squadra per scuotersi, dopo un avvio di stagione a dir poco mediocre che parla di otto punti dopo sette partite e una media gol a dir poco imbarazzante. Alla vigilia della gara inaugurale del girone di coppa Uefa, il tecnico ribadisce un concetto fondamentale che ha ribadito alla squadra nel colloquio di lunedì scorso: uscire sconfitti senza combattere non è ammissibile. «Perdere ci può stare, ma non deve mai venir meno l'aspetto della lotta, perchè nel calcio pur sempre di lotta di tratta. A Tromsoe, visto cosa abbiamo combinato a Empoli, dobbiamo ripartire dalle basi: corsa, contrasti, determinazione. Se saremo bravi a ripristinare questi presupposti, il resto verrà di conseguenza». Spalletti ritorna sui problemi denunciati dalla squadra. La crisi è dovuta a lacune atletiche, ma è la componente psicologica che continua a frenare i suoi: «Mi preoccupa di più la condizione mentale, fisicamente non si può crollare così nettamente. Con il Siena eravamo in corsa fino all'ultimo minuto, con l'Empoli non c'è stata la stessa intensità. Dopo il primo confronto diretto con la squadra, ha visto voglia di riscatto. Ci può e ci deve essere subito una ripartenza. Con i ragazzi in questi giorni ne abbiamo parlato, ho visto una buona reazione. L'ho potuto constatare durante gli allenamenti, e in questo anche i tifosi con il loro intervento sono stati di grande aiuto». Per la trasferta in Norvegia Spalletti ha convocato diciotto giocatori contati, lasciando a casa elementi come Francesco Totti e Vincenzo Montella. Inutile ricordare che a poco più di ventiquattro ore dal ritorno in Italia la Roma dovrà affrontare la Lazio nel derby della capitale. «Ho preso le mie decisioni considerando vari aspetti, dai problemi fisici a quelli di carattere logistico, che ci mettono di fronte ad un viaggio lungo e impongono un recupero molto breve. Il Tromsoe tecnicamente è una squadra alla portata della Roma, ma non va sottovalutata. Dovremo sopperire al loro grande entusiasmo. I norvegesi giocheranno in casa e faranno di tutto per fare una bella figura». Domenica sera c'è il derby e la Roma corre il rischio di scendere in campo con la testa già all'Olimpico, ma l'allenatore esclude la possibilità di cali di tensione. «Ci vuole buon senso, non possiamo andare a giocare pensando già alla stracittadina». Stasera il tecnico darà però spazio al turn-over. Sono appena diciotto i convocati. Chivu e Cufré vengono da infortuni e dovrebbero partire entrambi tra le riserve. Il tecnico concederà di nuovo una chance a Doni. Davanti a lui la solita difesa a quattro con Panucci e Kuffour a fare di nuovo gli straordinari per mancanza di alternative. L'altro centrale sarà Mexes, con Bovo dirottato nel ruolo di terzino sinistro. La coppia di centrocampo dovrebbe essere la stessa di domenica con De Rossi e Dacourt, ma con Perrotta ristabilito non sono escluse sorprese. Senza Totti la linea dei trequartisti dovrebbe essere costituita da Alvarez, Kharja e uno tra Taddei e Mancini, con il primo favorito. Anche in avanti c'è emergenza: senza Montella e Cassano, i giallorossi si affideranno a Nonda

Dai blog