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I gol in diretta? Appartegono a tutti

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L'oggetto del contendere è l'esclusiva sui gol che in diretta si possono vedere solo su Sky ma che come fatto di cronaca, almeno questo è il mio parere, appartengono a tutti. Di fatto questa esclusiva non è mai esistita per il semplice motivo che, a livello di notizia, non può essere difesa. Si possono difendere le immagini che per essere trasmesse hanno bisogno di una attrezzatura (telecamere, collegamenti, ecc.) ma, come ho scritto in un precedente intervento, se Totti segna un gol all'Olimpico tutta Roma se ne accorge immediatamente. Qualche anno fa i club hanno tentato una timida difesa impedendo alle radio private l'accesso agli stadi o comunque la possibilità di trasmettere le partite ma alla fine si sono dovuti arrendere. E' vero che per anni Mediaset ha rispettato l'esclusiva della Rai e nelle sue trasmissioni non ha mai dato le notizie riguardanti le partite in corso ma credo lo abbia fatto per non sottolineare una situazione di disagio o di inferiorità nei confronti della concorrenza. Quando si sono rovesciate le parti la Rai ha reagito come ha potuto. Simona Ventura non ha più avuto i collegamenti con gli stadi ma ha tranquillamente potuto continuare a dare le notizie, quindi i gol, in tempo reale. Mi spiegate perché «Quelli che il calcio» non potrebbe annunciare che Gilardino ha segnato un gol quando contemporaneamente almeno venti radio private (ma probabilmente sono di più) lo hanno già fatto sapere ? Credo che le dichiarazioni e le intenzioni di Persilvio Berlusconi vadano interpretate in altro modo. E' probabile che a Mediaset sperassero di ricavare di più, in termini di audience, dall'oneroso contratto siglato quasi a sorpresa lo scorso agosto. Mi pare ci sia una trattativa (o una proposta) tra Mediaset e la Rai per la cessione di alcuni diritti che consentirebbero alla televisione di stato di tenere in piedi alcune trasmissioni (90° minuto, ad esempio) ed a Mediaset di rientrare di una quota dei soldi spesi. Ci sono anche, probabilmente, gli esiti non proprio straordinari della trasmissione di Bonolis. La bravura e la simpatia di Bonolis non possono evitare scivoloni di cattivo gusto come quello, davvero imbarazzante, dell'idea di proporre in studio tre veline il cui ruolo ha messo contemporaneamente a disagio i telespettatori ed il conduttore. A monte c'è l'eterno conflitto tra l'ente di Stato ed un'azienda privata, una battaglia condotta in condizioni diverse (il canone, la pubblicità) ma combattuta senza esclusione di colpi come la nervosa reazione di Bruno Vespa ad un occasionale sorpasso di Matrix nei confronti di «Porta a Porta» sta dimostrando. Avendo partecipato ad una stagione della «Domenica Sportiva» ho potuto verificare l'angoscia del conduttore al quale veniva ordinato di andare in pubblicità quando vi andava la trasmissione concorrente (Controcampo) per evitare penalizzazioni in termine di audience ma con evidente danno per la qualità della discussione. La concorrenza è una bella cosa e lo sport ne ha ricavato tanti benefici. Purtroppo ogni tanto si trova coinvolto ma deve abituarsi a vivere la nuova realtà.

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