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di SIMONE VITTA SCARPERIA — Gli aggettivi per una gara del genere sarebbero sprecati.

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Quattro fuoriclasse che hanno dato spettacolo lottando ad ogni tornata per il successo. E il podio dell'autodromo toscano si tinge d'azzurro. Un ordine d'arrivo così si vide solo nel lontano 1968, quando gli italiani furono addirittura cinque: GP delle Nazioni a Monza, con Giacomo Agostini (MV Agusta) davanti a Renzo Pasolini (Benelli), Angelo Bergamonti (Paton), Alberto Pagani (Linto), Silvano Bertarelli (Paton). L'ultimo podio tutto italiano risaliva invece al GP del Portogallo 2003: vittoria di Rossi davanti a Biaggi e Capirossi. Al di là delle emozioni che hanno regalato i nostri centauri in pista, per Valentino quella di ieri è una vittoria importante: la 46esima nella classe regina, 46 come il numero che porta da sempre sulle sue moto, quello che fu di papà Graziano. Ma soprattutto è la vittoria numero quattro della stagione (su 5 finora disputate) che gli permette di allungare ancora in classifica sul secondo, Marco Melandri, staccato di 49 punti. Max Biaggi sale invece al terzo posto a quota 67. Dal Mugello esce di scena Sete Gibernau, caduto al settimo giro e ormai tagliato fuori quasi del tutto dalla lotta al titolo. Tornano invece Biaggi (HRC) e la Ducati, ora davvero competitivi. Rossi mette un altro tassello al suo settimo Mondiale lottando come negli anni passati con rivale Max Biaggi, finalmente al top con una Honda dei giorni migliori. Nessuna scenetta «alla Rossi» nel fine gara: solo due meccanici Yamaha che hanno accolto il pasarese indossando il cappello da «laureati». Il GP ha regalato 23 giri spettacolari: al via Capirossi precede Gibernau, Checa, Rossi, Biaggi e Melandri. A Rossi, che non ha utilizzato il motore e i particolari nuovi testati in Francia (li userà forse a Barcellona), bastano però poche curve per portarsi al comando, braccato da Melandri, Gibernau, Biaggi e Capirossi. Al settimo giro Biaggi sferra l'attacco a Melandri e conquista la seconda posizione mentre Gibernau è vittima di una caduta. Capirossi, che aveva perso qualche posizione, risale velocemente ed è a ridosso dei primi tre, Rossi, Biaggi e Melandri. I quattro italiani fanno il vuoto alle loro spalle e si sfidano ripetutamete a suon di giri veloci. Al decimo Melandri passa momentaneamente in testa, mentre Rossi al giro successivo riacciuffa il comando inseguito da Biaggi, incollato ai suoi scarichi. Fra i tre è gran duello. Al 17esimo il romano della HRC attacca la Yamaha 46 ed è al comando. Capirossi intanto attacca e passa Melandri portandosi in terza posizione. A tre giri dalla fine Valentino sferra l'attacco decisivo a Biaggi e guadagna progressivamente metri, tagliando il traguardo con 359 millesimi sul romano. Biaggi era comunque sollevato a fine GP, facendo il giro d'onore con una bandiera nera con un teschio, simbolo del «Corsaro». Capirossi si aggiudica invece il duello, bellissimo, con Melandri nelle ultime curva portando la Ducati per la prima volta sul podio questa stagione. Quinto Checa con l'altra Ducati, sesto Nicky Hayden (HRC), settimo Alex Barros (Honda team Pons). Ma da oggi si pensa già alla Catalogna.

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