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UNA FAVOLA scritta sull'acqua, quella del Conad Civitavecchia.

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Dopo anni di purgatorio in A2, i rossocelesti si riaffacciano alle porte della massima serie. Sono già qualificati aritmeticamente per i playoff promozione con due turni di anticipo. Negli ultimi 15 giorni il Conad dovrà difendere il primo posto del girone nord del campionato di A2, che gli permetterà di giocare l'eventuale terza partita di finale nella piscina di casa. L'appuntamento con la serie A1, dalla quale il Civitavecchia manca da tre anni, è fissata per il 19, 26 e 30 giugno. Il suo allenatore, Marco Pagliarini, è soddisfatto del lavoro svolto e dei risultati ottenuti dalla squadra, che negli ultimi due campionati ha perso soltanto 6 partite, ma vuole evitare cali di tensione. «Anche l'anno scorso eravamo ad un passo dalla promozione - ricorda il tecnico civitavecchiese - ma perdemmo la partita decisiva con la Bissolati Cremona. Quest'anno non abbiamo avuto passaggi a vuoto e siamo sempre riusciti a superare i momenti di difficoltà. La società e cambiata, il nuovo presidente è Roberto D'Ottavio, il vicepresidente Ivano Iacomelli. Abbiamo una società seria ed economicamente forte che ci ha messo nelle migliori condizioni per lavorare». Dopo la dolorosa e inevitabile retrocessione in A2, il Civitavecchia ha stilato un progetto a lunga scadenza che prevedeva il risanamento della società, la valorizzazione del settore giovanile, il rinnovamento e potenziamento della prima squadra e infine il ritorno nella massima serie. «Siamo alla resa dei conti - dice Marco Pagliarini - in questi tre anni abbiamo fatto un buon lavoro, soprattutto con i giovani, e i risultati ci stanno dando ragione. Stiamo rispettando i programmi. Avevamo già un bel gruppo e siamo stati bravi ad inserire i tasselli giusti. Ritengo che la squadra abbia dimostrato di meritare la A1. Ma adesso dovrà ribadirlo nei playoff». Riportare il Civitavecchia in A1 per Marco Pagliarini, civitavecchiese doc, significherebbe molto di più di una soddisfazione personale. «Ho dedicato la mia vita a questa società, prima da giocatore, adesso da tecnico e da dirigente - spiega Marco - e tornare in serie A1 sarebbe una gioia immensa e il modo migliore per ripagare chi mi ha dato fiducia. Credo in questa società, nei suoi progetti futuri e voglio contribuire a riportarla ai vertici nazionali. Ne sarebbero felici Marco Galli, un pezzo di storia che è sempre stretto al mio cuore. E con lui Daniele Rossi e Pavo Miljanovic, anche loro andati via troppo presto». E basta alzare gli occhi e capire che anche questo pezzo di storia è scritto nel cielo. Un'altra battaglia è vinta. La ragione ha sconfitto la mediocrità.

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