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di TIZIANO CARMELLINI È ANDATA.

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Samuel da ieri sera (ma il contratto ufficiale parla del 1 luglio) è un giocatore del Real Madrid. Venticinque i milioni di euro che la Roma incasserà dall'affare qualora il Real decidesse di apagre subito, ventisette per la retaizzazione in due anni: tutto sempre tramite una banca spagnola. Poco meno di quattro (3,7) quelli netti a stagione, per cinque anni, che andranno nelle tasche del fortissimo difensore argentino. La parola «fine» sulla telenovela che ha tenuto in ansia i tifosi romanisti nelle ultime settimane, l'ha messa lo stesso Samuel ieri pomeriggio quando, accompagnato dal fiscalista Robert e dall'avvocato Navarro, ha firmato il contratto che lo legherà al club madridista per i prossimi cinque anni. Dall'altra parte del tavolo Baldini, Rosella Sensi e l'avvocato De Giovanni per la Roma e Albornoz, il fiscalista Vasquez, l'intermediario Bronzetti e l'agente Fifa Pirri per il Real Madrid. Un incontro terminato alle dieci di sera per definire i dettagli, le date e i modi dei pagamenti, direttamente all'interno degli uffici di Sensi a Villa Pacelli. Poi, il comunicato ufficiale delle due società che formalizzava la cessione del giocatore. Così, dopo quattro stagioni da protagonista con la maglia della Roma, Samuel lascia e apre un buco enorme nella difesa e nei cuori dei giallorossi. Ora Baldini ha un compito durissimo, trovare sul mercato un giocatore in grado di far dimenticare alla svelta il «muro» argentino. Alternative? Al momento sempre le stesse con il francese dell'Auxerre Mexes in cima alla lista e Ferrari del Parma subito dietro: con gli emiliani c'è per altro già in piedi più di un contatto. Sarà invece una cosa molto più lunga la vicenda che vede protagonista il brasiliano Emerson. «Si è parlato anche di lui» ha confidato al termine dell'incontro di ieri Bronzetti «è un giocatore che interessa al Real», ma di questo si parlerà nei prossimi giorni, così come di Morientes. «Poche» le possibilità di un suo trasferimento in giallorosso secondo l'intermediario umbro. Per Emerson inizia un braccio di ferro con la società. Il centrocampista giallorosso vuole andare alla Juve, ma Sensi fa muro: non se ne parla. La società giallorossa cerca di spingerlo verso l'Inter che sarebbe l'unica alternativa possibile in Italia paese nel quale Emerson vorrebbe rimanere. Si va verso un braccio di ferro tra la società e il giocatore che potrebbe essere «costretto» dal contratto a restare nella capitale: è una replica del caso-Davids. Ma se la Roma dovesse tener duro, ci rimetterebbe non pochi quattrini. Proprio di alternative Capello avrebbe voluto parlare ieri con Sensi. Ma l'incotro in programma a Trigoria è stato solo «tecnico», è servito cioè ad organizzare la prossima stagione: date del ritiro, numero di amichevoli e tournèe estiva. Alla riunione ha partecipato lo staff tecnico al gran completo (in tutto tredici persone compreso Baldini), con Capello che ha dato direttive e diviso i compiti: tra l'altro il tecnico giallorosso non avrebbe gradito la partenza di Scala per il Portogallo a seguito di Totti. Andrà Solo un veloce scambio di saluti quindi, con il presidente Sensi, a Trigoria per la consueta seduta di fisioterapia e l'accordo di rivedersi più avanti per parlare della cosa che più interessa a Capello: il mercato. La sensazione è che se prima la permanenza di Capello in giallorosso era certa, adesso qualche dubbio in più c'è: soprattutto perché continuano ad arrivare voci di rottura tra Zaccheroni e Moratti. Dulcis in fundo il capitolo Zebina. Il francese che qualche tempo addietro aveva giurato amore eterno alla Roma, dopo aver firmato con la Juve per i prossimi cinque anni, ieri si immediatamente calato nel ruolo. «La Juventus ha la mentalità del nord, un club con la cultura della vittoria. A Roma abbiamo avuto giocatori eccezionali e vissuto un momento eccezionale nell'anno dello scudetto: ma mi è rimasto l'appetito perché avremmo potuto vincere di più. Spero di farlo con

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