Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Stam al Milan con la benedizione di Berlusconi

default_image

La Lazio chiede 13 milioni. Piano-Baraldi: attese 3 firme. Oggi Cda: si discute il nodo col fisco

  • a
  • a
  • a

E fa scendere in campo anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Che si sbilancia e rassicura i tifosi rossoneri sull'esito dell'altro derby con l'Inter, quello che si gioca fuori dal campo: «Stam? Ha scelto il Milan perché è intelligente, volendo vincere ha fatto bene a scegliere di venire da noi». Una dichiarazione destinata a pesare nell'economia di quella corsa a tre Inter-Milan-Juve diventata a due per espressa volontà del giocatore, mai così loquace. Stam vuole andare a Milano e ora i rossoneri sembrano aver fatto un passo avanti rispetto ai nerazzurri. E lui, il granitico centrale di Kempen, frena gli entusiasmi del presidente del Consiglio, smontandone l'assioma. «Non c'è alcun accordo con il Milan, non ho firmato nulla. Come avevo già detto potrei lasciare la Lazio alla fine della stagione e sarei interessato a trasferirmi a Milano. Se volessero acquistarmi sarei felice che il Milan parlasse con la Lazio». Insomma il giallo rimane aperto e la Juve, che era in vantaggio nella corsa all'olandese, sembra ormai una possibilità tramontanta. Almeno a sentire Bettega, che ieri ha sentenziato: «Stam ha preferito Milano a Torino? Io comunque non sceglierei Stam... come uomo dico». Un po' il clichet dialettico sposato nel caso-Stankovic, spia di gerarchie di mercato ormai rovesciate. I campioni non accettano più la Juve e la Juve, che pure mette sul tavolo 11 milioni, è fuorigioco. Quindi è lotta a due Inter-Milan, con i rossoneri pronti a bruciare sulla concorrenza i cugini, che non si sono fatti più vivi in modo concreto. Galliani è pronto ad arrivare circa 10 milioni. La Lazio vuole chiudere subito la querelle per mettere in cassaforte soldi freschi (magari 13 milioni, questa la domanda) e guardare con minore apprensione l'aumento di capitale (oggi, alle 17, Cda a Formello). Al momento Ricucci e Ligresti sono disposti a confermare, e non a incrementare, la loro quota (un globale 8,4%), Capitalia si attesterà al 5,76%, usciranno di scena Bnl e Cirio. Si attendono notizie importanti sull'ingresso di un nuovo azionista: entro fine mese si conoscerà l'orientamento finale degli imprenditori che stanno lavorando, nell'ombra, sul piano-Lazio. Che ora è impegnata a sciogliere un nodo fondamentale: il debito con il fisco. Si aspetta la risposta sulla rateizzazione, congelata l'idea del condono, contestate le richieste di pagamento. Questa manovra dovrebbe permettere alla società di aggirare i problemi relativi all'iscrizione in campionato e a guardare con fiducia alla concessione della licenza-Uefa. Piano-Baraldi: Liverani, Oddo e Giannichedda nelle prossime ore dovrebbero mettere l'autografo decisivo, Couto e Favalli sempre orientati verso il «no». I giocatori si sono cautelati: nel caso in cui a fine aprile non sia stato raggiunto il tetto dei 100 milioni, le azioni diventeranno automaticamente cash e senza ulteriori condizioni sospensive (cioè potranno essere vendute subito). Il titolo, infine, ha perso un altro 4,37% (in un mese perso il 28,71%), controvalore pari a circa 2 milioni: qualcuno si sta defilando.

Dai blog