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BASKET: DOPO IL KO IN EUROLEGA

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La sconfitta con l'Ulker di mercoledì scorso è stato di fatto il triste passo d'addio all'Eurolega. Solo i numeri lasciano ancora aperta la speranza ma l'avventura nel maggior torneo continentale, a cui Roma era riapprodata dopo vent'anni, si chiuderà il 19 febbraio quando la sfida con il Pau Orthez concluderà la prima fase. Difficile allora credere che Rodney Buford, giunto ieri nella capitale e che oggi dovrebbe essere presentato alla stampa, possa essere l'antibiotico con cui guarire l'illustre malata. Il nuovo americano, talentuoso al punto giusto, capace di costruirsi un tiro con brucianti uno contro uno, è però accompagnato da voci che lo dipingono come un giocatore poco incline ad essere imbrigliato in un gioco di squadra. Compito di Bucchi sarà quello di miscelare la prorompente personalità di Myers con quella eclettica dell'ultimo arrivato. E se anche il tecnico riuscisse in quest'alchimia c'è da chiedersi se potrà bastare. Griffith continua ad offrire un rendimento sotto la media ma trovare un suo sostituto, tra l'altro si potrebbe puntare solo su un comunitario, sembra assai difficile. Ci si dovrà quindi trascinare fino al termine della stagione. Per poi rifondare. Termine pesante forse, ma è chiaro come Roma dovrà cambiare radicalmente faccia. Unico grande vantaggio, per Bucchi e Brunamonti, sarà quello di poter giocare d'anticipo. I due già da oggi sanno dove andranno messe le mani per puntare ad un futuro migliore. Riconoscendo tutti, ma proprio tutti, i propri errori per una stagione che sta riservando più dolori che gioie.

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