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«Un capitano straordinario»

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La Roma ha conseguito il platonico titolo di Campione d'Inverno col record di punti (42), eppure, i giallorossi contro la Samp hanno sofferto e il mister lo ha sottolineato chiaramente nel dopogara: «In questo girone d'andata abbiamo mostrato pochi punti deboli. Ma le situazioni favorevoli e sfavorevoli si manifestano nei singoli match. Contro i genovesi abbiamo sofferto. Siamo stati bravi a reagire, a trovare subito il gol del pareggio. Però nel primo tempo tatticamente non siamo stati perfetti: faticavamo a recuperare». Per questo Capello nell'intervallo ha deciso di togliere un attaccante, Cassano, inserendo un mediano, Tommasi. Scelta spiegata così dal tecnico di Pieris: «Con cinque centrocampisti abbiamo un maggiore equilibrio e contro la Sampdoria mi serviva. Si può giocare bene con tre attaccanti oppure con due. Quando giochiamo col tridente a volte siamo prevedibili, perché gli avversari cominciano a conoscerci. Per questo a volte dobbiamo cambiare, per rimanere imprevedibili. Le reazioni di Cassano e Lima? Antonio non ha avuto nessun problema quando gli ho comunicato il cambio. Lima invece voleva giocare ancora. Ma la squadra traballava a sinistra, avevo bisogno di un puntello, e ho inserito Candela». Magari Capello avrebbe potuto giocare allo stesso modo anche col Milan, anche se i due incontri sono stati diversi: «Col Milan abbiamo subìto tanto, ma anche creato molte occasioni. Con la Samp, invece, abbiamo sofferto, mancavano voglia e freschezza, così ho dovuto levare un attaccante». L'inserimento di Tommasi ha permesso a Totti di giocare da seconda punta, a ridosso della porta doriana. E questo ha fatto la differenza: «Totti da seconda punta è straordinario. Il suo secondo gol mi ricorda quello di Weah al Verona. Francesco deve essere messo in condizione di giocare sempre vicino alla porta avversaria, per questo a volte preferisco giocare con due sole punte». Totti a parte, a brillare sono stati Carew e Zotti. Capello l'ha presa con la solita ironia, scherzando soprattutto con Zotti, al suo fianco in attesa di essere intervistato: «Zotti non deve sentire in questo momento, ma può regalare tante soddisfazioni. Ha doti fisiche e tecniche, ho molta fiducia in lui. Il peso di Carew? Come stazza o come giocatore? Scherzi a parte, John è un attaccante moderno. Fisicamente prestante, ma ha tecnica, velocità e progressione. Abbiamo fatto molto bene a prenderlo. Emerson e Dacourt migliore coppia centrale del mondo? Sono bravini». Adesso, la lotta-scudetto è ridotta a tre squadre, Roma, Milan e Juve, come ha osservato il mister: «Il tricolore è una corsa a tre. Il titolo d'inverno? Non guardo la cabala (Capello ha trasformato in scudetto 6 titoli d'inverno su 7). Sarà difficile fare altri 42 punti nel girone di ritorno: le squadre si sono rafforzate e sono più agguerrite». In chiusura di conferenza, Capello ha chiarito la situazione su Delvecchio, ieri assente, e Montella: «Marco ha avuto un po' di febbre prima di partire da Trigoria, quando avevo già comunicato la formazione. Così lo abbiamo lasciato a casa. Montella rientrerà sicuramente contro il Milan». Dell'arbitro, l'allenatore giallorosso non ha voluto parlare, al contrario di Novellino: «Rispetto a quando ero giocatore sono cambiato, protesto meno. Solo gli ignoranti non migliorano. Però gli episodi negativi ci hanno condizionato. C'era un rigore su Diana e Emerson ha commesso ostruzione in occasione del 2-1. I miei giocatori devono capire che, come dice Boskov, se l'arbitro non fischia è inutile protestare».

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