SORPRESA
Una brutta tegola per la Figc, che era ormai pronta ad introdurre a breve i nuovi controlli nel campionato italiano. Una vera e propria novità a livello mondiale in materia di lotta al doping che sarebbe dovuta partire in tempi brevi (forse già tra un paio di giornate). L'alt - fanno sapere dal Ministero - è stato dato per motivi d'opportunità. L'intento della Commissione di Vigilanza è quello di rimandare tutto almeno fino a gennaio, periodo nel quale scatteranno i controlli (solo sulle urine) imposti dalla Wada (l'Agenzia Mondiale dell'Antidoping). Nessuna replica da parte delle istituzioni sportive. Pino Capua, capo della Commissione antidoping della Federcalcio, commenta invece il caso-Gheddafi. «Di calciatori positivi negli ultimi anni ne ho visti purtroppo più d'uno, ma questa volta non nascondo che è stato diverso: quando ho aperto le buste e ho accoppiato il codice al nome di Saadi Gheddafi, un attimo di panico c'è stato: Oddio, mi sono detto, è proprio lui? Abbiamo capito subito che non era un caso come un altro...», racconta Capua. «Ma tutto si è svolto secondo la consuetudine: ne abbiamo purtroppo preso atto - prosegue - Gheddafi è un calciatore, e statisticamente può succedere che sia sorteggiato e trovato positivo. Ma questo nuovo caso ci conferma che non bisogna mai abbassare la guardia, anzi ci spinge ad andare avanti sulla via della lotta al doping». Mat. Pet.