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Anche l'Inghilterra in Portogallo

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Beckham inciampa e sbaglia un rigore. Buona la direzione di Collina

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L'Inghilterra ha controllato facilmente la sfida. E se Beckham non avesse calciato incredibilmente alto il rigore capitatogli sui piedi nel primo tempo, la sofferenza britannica sarebbe finita molto prima. Ad Emre e compagni, determinati ma poco incisivi, non resta altro che attendere l'esito del sorteggio di Francoforte per sapere contro chi dovranno giocarsi il playoff che può ancora portarli in Portogallo. L'Inghilterra ha sempre dato l'impressione di poter segnare da un momento all'altro, ma non ci è mai riuscita. Nemmeno quando, al 36' del primo tempo, Collina ha giustamente concesso a Gerrard il rigore per un netto fallo di Tugay. A calciarlo si è presentato il capitano, David Beckham, l'uomo dei gol decisivi: ma la stella del Real Madrid è incredibilmente inciampata sul piede d'appoggio e ha colpito il pallone cadendo, sparandolo altissimo sopra la traversa di Rustu. Beckham, che si è alzato sorridendo amaro, a quel punto ha rischiato l'incolumità fisica per l'ingiustificata aggressione dei difensori turchi: bello il gesto di Rustu, portiere del Barcellona, che lo ha portato via dividendolo dai suoi compagni. La rissa però è proseguita anche nel sottopassaggio durante l'intervallo, con Alpay che ha colpito Beckham sul naso: è dovuto intervenire Collina, che ha parlato a porte chiuse con i due protagonisti e ha riportato la calma. La Turchia ha così continuato a sognare l'impresa, ma è stata ancora l'Inghilterra a sfiorare il vantaggio con Scholes (40'). Nonostante l'incitamento dei tifosi, sobillati addirittura dallo speaker dello stadio, l'unica palla-gol è capitata a Nihat al 22', ma sul suo pallonetto è stato attento James che ha respinto in uscita. Un sussulto senza seguito. Nel finale, anzi, è stata di nuovo l'Inghilterra a mettere paura con Vassell (33'), che ha sbagliato di pochissimo la misura di un tiro a giro. E subito dopo Beckham ha anche segnato, di testa, ma in fuorigioco. Poteva essere la sua rivincita personale, ma questo agli inglesi interessa poco. Il pareggio finale salva lui, salva Eriksson, salva la Regina.

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