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di SIMONE VITTA LA QUIETE prima della festa.

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Il pilota tedesco è giunto a Suzuka giusto in tempo per andare a giocare al luna park: insieme al compagno di squadra Barrichello si è lanciato in una specialissima gara targata Vodafone, telecomandando dai box via telefonino un modellino elettrico di Ferrari. Michael si è divertito, quel tanto che basta per mantenere l'eventuale tensione della vigilia sotto controllo. Ma di tensione da vigilia mondiale non ce n'è, almeno a giudicare dalle risposte date ai cronisti. I suoi 9 punti di vantaggio su Kimi Raikkonen sono un buon pensiero a cui fare ricorso in caso la tensione dovesse arrivare: «Non potrei dire che questa per me sarà una gara come le altre, però posso dire che la matematica produce sensazioni positive - ha detto Michael -. Comunque la gara è stata preperata nel solito modo metodico e preciso delle altre». Una cosa è certa: Schumacher a Suzuka eviterà di prendere rischi inultili. In particolare quello di essere trasformato in sandwich: «È evidente che guiderò con la testa, stando molto attento a quanto avviene davanti ma con un occhio costante negli specchietti». È infatti questa una delle poche incognite (se non l'unica) alla quale il gran premio del Giappone può esporlo. Nel paddock di Suzuka si rincorrono le voci secondo cui Michael potrebbe essere «centrato» da uno dei rivali per permettere a Raikkonen di correre per il titolo. «Non credo proprio che questo possa accadere - ha minimizzato il tedesco - per esempio non credo che Coulthard possa cercare di venirmi addosso per favorire il suo compagno di squadra». Il gran premio del Giappone è per Schumacher una gara da affrontare «tranquillamente»: «Se ci fate caso è da parecchio che non ho problemi di ordine tecnico con la macchina (per la precisione da 37 gare, ndr). Questo è dovuto al fatto che, appunto, cerchiamo di preparare ogni gara in modo meticoloso. I ragazzi sono straordinari in questo». Anche a Suzuka, naturalmente. Consapevole del fatto che l'affidabilità è condizione necessaria (ancorchè insufficiente) per vincere entrambi i titoli, la scuderia è pronta ad affrontare l'ultimo gran premio con l'obiettivo di portare entrambe le vetture al traguardo: «Per vincere entrambi i titoli - ha commentato Michael - sarebbe sufficiente che Rubens vincesse la gara ed io arrivassi almeno ottavo». È chiaro, tuttavia, che «se ci saranno le condizioni» Schumacher correrà per vincere, come sempre: «Questo dipenderà sia dal tipo di qualifiche, sia dal tipo di partenza di cui sarò capace. Vedremo oggi a che punto saremo, quindi ci comporteremo di conseguenza. Comunque con l'attenzione ad essere prudenti e a non prendere rischi inutili». In effetti rispetto all'avversario Raikkonen, che è condannato a vincere, è Schumi colui che paradossalmente ha più da perdere: «Correrò con la testa - ha ripetuto il tedesco -. E starò attento agli specchietti. È evidente che correrò per vincere, con l'obiettivo anche al mondiale Costruttori, ma se mi trovassi in una situazione difficile, è chiaro che la responsabilità della vittoria a quel punto ricadrà sul mio compagno di squadra». In effetti se Barrichello vincesse a Suzuka Michael sarebbe automaticamente campione. E la Ferrari anche purchè Schumi arrivasse almeno ottavo. Conoscendo tuttavia la fama di «Cannibale» che da sempre accompagna il tedesco, Michael anche in Giappone cercherà la vittoria. Ma «tranquillamente», con calma. «Sì, credo che questo sia un modo corretto di esprimersi: diciamo che si va dentro questa gara tranquillamente». La quiete, appunto, prima della festa. Di cui però nella scuderia non si fa neppure un accenno. Atavica, misteriosa, sportivissima propensione alla scaramanzia. Stamattina dalle ore 7.00 è in programma la prima sessione di prove (diretta su RaiDue).

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