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di LUIGI SALOMONE BENEDETTA sosta del campionato, pensano Roberto Mancini e tutti i laziali.

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Claudio Lopez, Dejan Stankovic, Bernardo Corradi: da eroi a giocatori normali, anzi, in crisi di identità. Tre storie diverse, ma con il denominatore comune di una stagione cominciata male. Erano la spina dorsale della banda di pirati che ha incantato l'Italia calcistica negli ultimi mesi, ora invece sono diventati i problemi pincipali di una squadra alla ricerca degli antichi splendori. Lopez è sicuramente il caso più eclatante: nessun gol, solo un paio di assist e niente altro. Le prestazioni incolore cominciano a preoccupare il tecnico biancoceleste che non dispone di altri «guastatori» nella rosa. Era stato il cannoniere in campionato (15 reti) della prima Lazio manciniana, ma ora quel giocatore non c'è più, si è perso nelle traversìe legate alla sua vicenda contrattuale durante l'estate (poi risolta). Non è brillante e scattante come ai bei tempi, appare stanco e domotivato, anche se l'impegno non manca. La Lazio non può prescindere da lui, dalle sue accelerazioni, dai suoi colpi di classe, dai suoi gol. Ecco perché Mancini spera che la sosta sia salutare per ritrovare il vero Piojo pronto alla sfida di San Siro. Lo aspettano 10 giorni lavoro a Formello per tornare a pungere. Di Stankovic si è parlato molto. Evanescente, spaesato, distratto: sono questi gli aggettivi più usati per definire le sue prove in questo disastroso avvio di stagione, segnato dalla stucchevole vicenda del rinnovo del contratto. Fino ai fischi di domenica pomeriggio che hanno minato ancora di più la psiche di un ragazzo incapace di gestire la situazione come invece sta riuscendo a Davids. L'olandese, quando gioca, lo fa benissimo con la maglia della Juventus eppure è a scadenza di contratto. Dejan ha risposto alla convocazione della nazionale e tornerà solo la prossima settimana a Roma. Chissà che l'aria della sua nazionale non gli restituisca un po' di serenità per il proseguio della stagione. Almeno fino a gennaio quando potrebbe passare all'Inter a meno che non firmi il nuovo accordo con la Lazio. Infine Corradi, anche lui sul piede di partenza in estate, poi rimasto per espressa volontà di Mancini. Due reti, una nel preliminare d'andata col Benfica, un altro nell'esordio in campionato col Lecce, poi il vuoto. Un calo di rendimento dovuto forse anche al suo fisico che non gli consente di entrare subito in forma. All'orizzonte ha una settimana di lavoro col Trap per ritemprarsi. Mancini aspetta il vero Corradi: serve anche lui per far spiccare il volo della sua creatura.

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