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Un campionato spezzato in due

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Ci sono cinque squadre, che a me piace definire di A 1, che sovrastano le altre. Sono naturalmente le due milanesi, la due romane e la Juventus. Anche se la Roma e la Lazio hanno contribuito in ritardo ed in misura inferiore, c'è un dato molto significativo che ci ricorda come i club di tre sole città abbiano conquistato 59 dei 71 scudetti (si tratta dell'83 per cento !) assegnati nell'era del girone unico. E' abbastanza normale che nello sport professionistico siano sempre i più ricchi a vincere. Se non ci riescono vuol dire che hanno sbagliato qualcosa. Non solo, ma se una squadra di minori dimensioni ogni tanto rompe l'egemonia delle grandi, prima o poi sconta il peccato di aver volato troppo alto. Un campionato così spezzato in due a me non piace così come non piace l'abitudine, diventata regola, di compilare il calendario escludendo dalle prime e dalle ultime giornate i confronti diretti tra le squadre più forti. Se Roma e Juventus si affrontano alla terza giornata è solo perché l'anno scorso la squadra di Capello ha sbagliato campionato finendo all'ottavo posto ed è stata quindi esclusa dalle "teste di serie". Questo sistema favorisce situazioni pericolose ed al limite irregolari. Sarò maligno ma penso che se l'anno scorso la Juventus avesse giocato a Reggio Calabria a metà campionato e non quando aveva già conquistato lo scudetto probabilmente avrebbe vinto, anziché contribuire al salvataggio dei calabresi. Due anni fa il mio Verona si è salvato solo perché ha ottenuto a Parma l'unica vittoria in trasferta di quel campionato. Mi fermo qui perché l'ultima giornata dello scorso campionato (la Reggina che vince a Bologna, l'Atalanta che vince a Roma, il Milan che si fa travolgere a Piacenza) avrebbe fornito ampio materiale ad un serio ufficio inchieste. Un calendario migliore, che potrebbe anche proporre un derby alla prima o all'ultima giornata, migliorerebbe il nostro campionato così come lo migliorerebbe la riduzione da 18 a 16 squadre. Invece lo vogliono allargare a 20 e non perché pensino che questa sia la formula migliore ma semplicemente perché un giocatore del Siena ha partecipato l'anno scorso ad un incontro del campionato Primavera. Sembra un ragionamento senza una logica, invece è semplicemente quello che è successo nel nostro calcio. Naturalmente una formula migliore non risolverebbe il problema di fondo, che è quello della assoluta mancanza di equilibrio anche se un campionato a 16 ridurrebbe la forbice tra le più ricche e le più povere. L'unico sistema per riequilibrare le differenze - lo ripeterò fino alla noia - sarebbe quello di dividere più equamente i diritti televisivi. In mancanza di questo aggiustamento continueremo ad avere due campionati in uno fino a quando la spaccatura non si verificherà automaticamente ed allora sarà troppo tardi per piangere.

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