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dall'inviato MASSIMO CICCOGNANI MONTECARLO — L'icona Baggio conquista Montecarlo.

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Il Calciatore è stato scelto e votato tramite internet da circa 30mila appassionati di calcio di tutto il mondo quale miglior giocatore di calcio «di oggi e di sempre». Il premio è stato consegnato ieri sera a Baggio in un gala al Grimaldi Palace. Soddisfatto il principe Ranieri. «Scelta giusta, Baggio accende la fantasia di tutti, è un grande». Già, Baggio. Che è il quinto giocatore (e il secondo italiano) a lasciare impressa la sua orma sul viale di Montercarlo. Prima di lui Eusebio, Fontaine, Rivera e il più grande di tutti. Diego Armando Maradona. Ossia il re. Insieme al Principe. Alberto di Monaco e Maradona. Un Principe che ama lo sport ma soprattutto il calcio, e che vuole fare del Principato un punto indelebile di riferimento. Formula Uno, tennis e ora il calcio. Un Principe e un Re dai piedi d'oro che da ieri pomeriggio fanno bella mostra nel nuovo lungomare del Principato, lo «Champions Promenade». Montecarlo come Hollywood. I campioni del calcio come le stelle del cinema e per loro una boulevard con impresse le orme dei più grandi di tutti i tempi ai quali, anno dopo anno, si aggiungeranno altri grandi protagonisti. E l'apertura non poteva che essere dedicata che a lui, al divino Diego Armando. Fuori il Grimaldi Forum un'ora prima della cerimonia c'è il pubblico delle grandi occasioni. E quando el pibe de oro si affaccia sulla nuova promenade, lo accoglie un'ovazione da stadio. Qualche partenopeo si sbraccia e gli ricorda che Napoli lo ama sempre e lui ricambia. La mano sul petto, poi sulle labbra e un bacio che conferma che anche per lui l'amore per Napoli non è mai tramontato. Abbigliamento casual, pantalone nero, scarpe da ginnastica e calzini tutto rigorosamente nero, una polo a righe grigia e nera. Non come il suo umore, che è quello dei giorni migliori. Siede accanto al Principe Alberto, un abbraccio con Eusebio, Fontaine e Rivera, gli altri tre assi che ieri hanno piantato le loro orme sulla Champions Promenade. Il saluto affettuoso col Principe e poi a piedi nudi per stampare per sempre quel dono divino che erano i suoi piedi da tramandare nell'eternità. È stanco, Diego, dopo un volo lunghissimo e snervante. Ma non si nega all'affetto della gente. Il Principe sorride e gli lascia il palcoscenico. «Ringrazio la gente per tutto questo affetto - dice Diego - Sono felice per aver messo le mie impronte su questo meraviglioso lungomare, ma anche per aver visto amici come Dunga, Rivera, Antognoni, gente che come me ha fatto il calcio». Il primo a mettere le orme dei piedi a Montecarlo: che effetto? «Un'emozione unica. Montecarlo poi è bellissima, ma con questo lungomare da domani sarà ancora più bella». Il ritorno in Europa è sempre il momento per tanti ricordi, legati alla tua carriera e al calcio. «Sicuramente sì, qui è bello tutto, unico. Italia, Inghilterra, Spagna mi ricordano il bello del calcio del quale sono pazzamente innamorato». Visto il tuo legame con l'Italia, come hai vissuto le vicende legate al calcio. «Se non c'è casino non è Italia, non è cambiato niente da quando giocavo. In questo momento ci sono persone che alimentano le cose brutte per interessi personali. E questo non è bello». Una cerimonia semplice, sotto un sole cocente. Non poteva che esserci un sole radioso per celebrare i miti del calcio. E dopo Maradona, è toccato a Eusebio, il portoghese che fece grande la sua nazionale ai mondiali del '66, il bomber francese Fontaine, 13 gol nel mondiale del '58. E infine Rivera, un meraviglioso pezzo della storia italiana impressa per sempre nel marmo dorato di Montecarlo.

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