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di DANIELE DI MARIO AD ANCONA scendono in campo, per il Trofeo Tim, le prima tre squadre ...

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Il primo incontro non può che essere Juve-Milan, la sfida infinita di questi ultimi tempi. Ancelotti prova il 4-2-3-1, il modulo-Real, per intenderci. Ma a partire meglio è la Juve (priva di Miccoli e Trezeguet), che sfiora il gol al 3' con Olivera, a tu per tu con Dida e al 5', con un insidioso tiro dal limite dello stesso centrocampista ceco. Il Milan prova a reagire al 15' con una deviazione al volo fuori misura di Inzaghi, troppo isolato. I rossoneri sembrano non aver ancora metabolizzato il nuovo schema, che prevede tre suggeritori alle spalle di Pippo Inzaghi, e di non avere ancora chiare le giuste distanze tra i reparti. I rossoneri pian piano crescono e Serginho al 22' spreca da pochi passi. La risposta juventina è di Di Vaio: tiro fiacco. La Juve gioca meglio e passa in vantaggio al 30' con un tiraccio da fuori di Appiah. Alla fine, gli uomini di Lippi legittimano il vantaggio e si aggiudicano il primo incontro. Il fatto che il Milan non sia particolarmente in forma lo palesa il secondo match contro l'Inter. I nerazzurri giocano meglio dei cugini milanisti e si portano in vantaggio al 4' con un guizzo di Kallon, che trova impreparata la retroguardia rossonera. Il Milan prova a reagire, ma inutilmente. L'Inter riesce così a sconfiggere di misura il Milan, andando a giocarsi il Trofeo Tim nell'ultimo incontro con la Juve. E gli uomini di Cuper partono bene. Dopo pochi minuti sono già in vantaggio grazie a un colpo di testa di Crespo sugli sviluppi di un tiro d'angolo. La Beneamata è la bella copia della squadra distratta e sconclusionata vista a Bari. Il lavoro di Cuper comincia a dare frutti. Il tecnico argentino dà poco spazio agli esperimenti e prova subito l'Inter-tipo, che porta un buon pressing. Tutto il contrario di Lippi, che contro i nerazzurri cambia le carte, prova Del Piero unica punta, Tudor a centrocampo e dà spazio a Edgar Davids, ormai diventato un caso all'interno dello spogliatoio bianconero. Alla fine ha ragione Cuper, che si aggiudica il Trofeo Tim riscattando la meschina figura di Bari.

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