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MARCHIO FIORENTINA

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Respinti i reclami contro l'asta

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E congelata fino giovedì mattina, quando saranno cioè ampiamente scaduti i termini per la presentazione delle buste con le eventuali offerte d'acquisto (la base d'asta è di 2,5 milioni di euro), la decisione del giudice delegato Raffaele D'Amora su una ulteriore istanza di differimento dell'asta presentata in extremis da Cecchi Gori. Dopo aver appreso che il suo reclamo contro l'asta era stato respinto l'ex presidente viola, a sorpresa, ha presentato al giudice D'Amora una nuova istanza chiedendo il differimento dell'asta. L'istanza è stata fatta dalla Regal, una delle società di Cecchi Gori, facendo balenare la possibilità che si arrivi a un concordato nell'ambito della procedura fallimentare e chiedendo che uno dei pochi beni importanti rimasti alla Fiorentina, cioè il marchio, rimanesse nel patrimonio della società e non venisse venduto. Mentre il tribunale respingeva, in quanto presentato tardivamente, il reclamo di Rizzuto, il giudice D'Amora si è brevemente consultato col ragioniere Andrea Spignoli, curatore fallimentare della Fiorentina, e con i legali della curatela, gli avvocati Roberto Russo e Fabio Fanfani per valutare la nuova istanza di Cecchi Gori, facendo poi sapere che la sua decisione in merito - al contrario dei reclami, l'istanza di differimento non richiede una decisione collegiale - sarebbe stata resa nota non prima di domani mattina. Cioè quando chi ha veramente interesse a partecipare all'asta avrà già depositato in cancelleria le buste con relative offerte e fidejussioni bancarie.

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