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CICLISMO: DOMANI AL VIA LA CORSA ROSA

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L'anno scorso è stato cacciato per la storiaccia delle caramelle alla coca della zia. Riparte con la maglia rossa della Saeco puntando dritto alla maglia rosa. Il ct Ballerini lo vede grande favorito. Il trentino si sente in grande forma. Con chi si immagina di lottare per l'ultima maglia rosa, l'ultimo giorno, nella cronometro di Milano? «Fare un nome solo è difficile, vedo Casagrande, vedo Garzelli, i nomi li sanno tutti. Ma se proprio devo dire un solo nome penso ad Aitor Gonzales». Lo spagnolo punta alla maglia rosa un decennio dopo l'ultima vittoria di Miguel Indurain, come il principe navarro è fortissimo a cronometro. E nelle pieghe del regolamento trova un aiutino: adeguarsi alle regole Uci gli abbuoni di tappa al giro si gonfiano, 20 secondi al primo, 12« al secondo, 8» al terzo. Basta vincere tre tappe per avere un minuto di vantaggio... Simoni non ci aveva fatto caso. «È una novità da studiare - dice il trentino - e può cambiare la corsa almeno nella prima parte. Però poi in salita non saranno i secondi a contare». Gli imprevisti di natura varia che offre un carrozzone come il Giro d'Italia non permette a Gilberto Simoni e Stefano Garzelli, i grandi favoriti alla vittoria finale, di dormire sonni beati. I capitani di Saeco e Vini Caldirola-Sidermec sanno alla perfezione che dovranno fare i conti con una lunga lista di possibili outsider, di corridori pronti a sfruttare ogni situazione per stravolgere i pronostici della vigilia. Non parliamo, ovviamente, di Dario Frigo, Aitor Gonzalez e Francesco Casagrande, che in una griglia ideale partono un gradino sotto i due predestinati al braccio di ferro, ma di un gruppetto di agguerriti rivali sui quali i più non scommetterebbero un euro. Eppure, uno come Pavel Tonkov, ad esempio, non può essere sottovalutato. Il russo, che in carriera ha già vinto un Giro d'Italia e che seppe mettere alla frusta il Marco Pantani dei tempi migliori, sbarca in Puglia supportato da una formazione, la polacca Ccc Polsat, costruira solo per permettergli di rispolverare quella pedalata che una volta risultava letale. La montagna è il suo pane e lo Zoncolan il suo punto fisso: Pavel ci crede e sarà bene marcarlo rigidamente a uomo. In una corsa caratterizzata da molti chilometri a cronometro, merita considerazione l'ucraino Serhiy Honchar, bandiera della De Nardi-Colpack e uomo reso duro da mille esperienze o i connazionali ingaggiati dalla Landbouwkredit-Colnago Vladimir Duma e Yaroslav Popovych, corridori che sanno difendersi su ogni tipo di percorso, compresi quelli più aspri.

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