Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Zelensky a Sanremo, "cosa c'entra". Pier Silvio Berlusconi sfida la Rai

  • a
  • a
  • a

La situazione dell'editoria televisiva "rimane tostissima", ma Pier Silvio Berlusconi ha ottimi motivi per guardare con fiducia al futuro. "Siamo molto contenti di come abbiamo chiuso il 2022", ha assicurato l'amministratore delegato di Mfe-Mediaset durante un incontro con i giornalisti sul digitale e il futuro della tv nella sede di Cologno Monzese. Fiducia che arriva anche dai "segnali di tenuta maggiore per la tv gratuita e commerciale, con una leggera tendenza che rivaluta il mezzo televisivo. È una tendenza - ha detto - quasi inevitabile, si vive di mode e tendenze, c'è stata l'esplosione dei social. Ma la tv ha un'efficacia che non è paragonabile ad altri mezzi".

Nell'incontro si è fatto il punto sull'attività dell'area digital del gruppo. I numeri parlano chiaro: la piattaforma Infinity ha superato, alla fine del 2022, il milione di utenti a pagamento e i 19 milioni totali di utenti registrati. Nel 2019, gli abbonati erano circa mezzo milione. "Tre anni di grandissima crescita", ha rimarcato Pier Paolo Cervi, direttore Business Digital di Mediaset.

Un successo anche legato allo sviluppo della 'user experience'. Con un sistema di 'raccomandazione' costruito internamente, in modo da "'poter mettere mano' all'algoritmo", ha spiegato il direttore marketing strategico Federico Di Chio. Un motore che migliora il tempo di permanenza dell'utente e la sua rapidità nel tempo di decisione. "Il nostro è un servizio estremamente completo", ha spiegato Pier Silvio Berlusconi. "La crescita dei ricavi legata al sistema digitale per noi è esponenziale".

Crescita, ovviamente, strettamente connessa all'offerta pubblicitaria, con Publitalia che calcola di raggiungere 14 milioni di televisori connessi, circa l'80% del totale, in Italia. Numeri che consentono al gruppo di non temere gli assalti della concorrenza, a partire dai nuovi abbonamenti Netflix con la pubblicità: "Visti i loro numeri, tra totale abbonati e quanti abbonati guardano un contenuto specifico e quanto tempo ci spendono, dovrebbe essere un fenomeno piuttosto piccolo. Certo, è sempre un concorrente in più. Non lo sottovalutiamo, ma direi che non ci preoccupa allo stato attuale", ha assicurato l'ad. E che Mediaset punti a giocare all'attacco lo dimostra anche la decisione di tornare, dopo anni, a 'sfidare' Sanremo, mantenendo la normale programmazione nella settimana del Festival.

"Non è controprogrammazione: non metteremo in atto un disarmo assoluto", ha chiarito Pier Silvio Berlusconi. "Abbiamo visto che i ricavi pubblicitari durante i Mondiali non hanno risentito e abbiamo preso coraggio. Abbiamo stimato cosa sarebbe successo lasciando, per quella settimana, il listino normale. E i risultati, tra costi e ricavi, erano decisamente migliori, e di molto. Inoltre, da editore, ritengo che sia sbagliato togliere un'alternativa al pubblico".

Una linea che "non preoccupa" Amadeus, che in collegamento a Porta a Porta ha sottolineato: "Erano 15 anni che non c'era una controprogrammazione Mediaset. Ma ognuno a casa propria fa ciò che desidera. Io non mi preoccupo di questo. Noi facciamo il Festival senza pensare di dover battere un record precedente, non è questo l'obiettivo. L'obiettivo è fare un Festival che piaccia al pubblico". Restano, dunque, in palinsesto il GF Vip, le Iene e C'è Posta per te: "Ringrazio Maria De Filippi perché mantiene la sua collocazione del sabato, è un atto di coraggio. È una scelta fatta insieme a lei".

Tornando a Sanremo, l'ad ha manifestato perplessità sulla discussa presenza in video di Volodymyr Zelensky nella puntata finale. "Da un lato c'è la libertà di espressione, un presidente che vuole far sentire la sua voce e tutti noi siamo con l'Ucraina. La Rai fa le sue scelte da editore, non ci voglio mettere il becco. Dall'altra - ha aggiunto - parlo da cittadino che paga il canone. A me che Zelensky intervenga, con tutto ciò si deve sempre dire a favore dell'Ucraina, non fa piacere, mi sembra una ricerca di visibilità. Un pochino turba, preferire di no. Da cittadino dico: c'è un conflitto, si parla di morti, cosa c'entra Sanremo?". Quanto ai rumors riguardanti una lite tra Teo Mammucari e Davide Parenti "non ho più la pallida idea di cosa è successo", ha assicurato. "Non ci ha sconvolto, era già previsto che Mammucari lasciasse le Iene in questa stagione. Il suo contratto veniva portato avanti di puntata in puntata".

Dai blog