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Sanremo 2021, gli ascolti crescono con la finale. Amadeus: "Tris nel 2022? Se c'è l'idea"

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Il 71esimo Festival di Sanremo, a dispetto delle polemiche prima dell'inizio e durante la kermesse, per la Rai è un successo. Prima di tutto per essere riusciti a farlo e ad applicare un protocollo da 5.800 tamponi e solo 9 casi di positività in un periodo in cui i contagi da coronavirus crescono in tutta Italia. E poi per aver incassato una raccolta pubblicitaria da 38 milioni di euro, 1 in più rispetto al 2020, nonostante l'assenza di eventi collaterali. E se gli ascolti sono altalenanti, la squadra Fiorello-Amadeus è riuscita in un'impresa epica, portando a termine il Festival più difficile di sempre.

Ne è consapevole, primo tra tutti, l'amministratore delegato Fabrizio Salini che, il giorno dopo la conclusione della kermesse, non accetta il no del direttore artistico all'Ama Ter e pressa: "Amadeus e Fiorello fanno parte del patrimonio di questa azienda. Ci parleremo, ma va valorizzato. Se Amadeus ha detto no all'Ama Ter, io dico a entrambi di ricordarsi del triplete, visto che condividiamo la passione per l'Inter. Spero che il prossimo Festival sia quello del triplete. Loro si meritano l'applauso di quella sala il prossimo anno". Anche perché, per un conduttore, esibirsi senza pubblico in sala è "come un giocatore che non riceve l'assist. Loro sono andati in gol tutte le sere".

Amadeus ringrazia, incassa i complimenti e la sua replica sembra meno decisa rispetto a 24 ore prima. E' ancora un no al terzo Festival consecutivo, ma, anche se "in questo momento l'idea è di fermarci un attimo", se "la Rai e il pubblico desidereranno e si ritroveranno l'energia, la voglia, la forza e l'idea ne riparleremo". E aggiunge una battuta, che sembra aprire a un'altra possibilità. Quando gli si chiede se gli ha dato fastidio sentir parlare di Alessandro Cattelan come prossimo protagonista della kermesse, risponde: "Anche con Conte, mentre allena, dicono che arriveranno altri allenatori. Ma magari è lui a vincere lo scudetto". E, intanto, rilancia con l'idea di Sanremo Estate, magari a luglio, per risarcire in qualche modo la città colpita economicamente da un Festival realizzato in epoca Covid. Confermando la volontà di rimanere in Rai anche dopo la scadenza del suo contratto ad agosto.

All'ultimo appuntamento con la stampa, invece, non si presenta Fiorello, già in viaggio verso casa. Ma si collega telefonicamente. Prima criticando chi non è stato generoso con il loro lavoro: "Sento numeri pazzeschi, ma ho letto cose che non mi combaciano: ma cosa hanno visto? Ho letto la parola flop: 14 milioni di spettatori è un flop? Qualcosa non mi torna, o sbaglio io?".

Poi, spiegando le difficoltà di questo Festival: "Ho ricevuto tanti messaggi da colleghi comici, tanti mi hanno chiamato esprimendo solidarietà. Chi fa il mio mestiere sa cosa succede, cosa è il pubblico. Non serve per l'ego, fa parte dell'esibizione: ti guida, ti dice se stai andando bene, se ti devi fermare, se devi andare più veloce o cambiare argomento. Se manca quello sei in difficoltà. Io e Amadeus nelle prime due puntate abbiamo cercato la quadra, secondo me ci siamo inventati il mestiere di fare uno spettacolo per nessuno. Bisogna che di questo si dia atto".

Certo, un terzo Festival nel 2022, con la speranza di un folto pubblico in sala e di avere superato la pandemia, risarcirebbe la coppia di amici rispetto a questa edizione così delicata, difficile, costellata di rifiuti e di regole da seguire. E' presto per parlarne, ma i vertici Rai sperano ancora in un dietrofront.

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