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Addio a Olivia De Havilland, la Melania di Via col vento ultima stella della vecchia Hollywood

Sfortunata nel privato, fece incontrare Grace Kelly e Ranieri di Monaco

Angela Di Pietro
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Eterea. Intensa. Occhi come braci che saltellavano agili tra gli umori imposti dal ruolo. Folle, tenera, dura come ghiaccio artico. Olivia De Havilland, l'ultima "movie star" di una Hollywood perduta tra fuochi di artificio e champagne senza più bollicine, è morta per cause naturali a Parigi, dove viveva dal 1955. Aveva 104 anni ed era l'unica superstite del cast stellare di "Gone with the wind" (Via col vento).

La testimone dell'era dorata delle major, la signora del cinemascope, se ne è andata assecondando la sua cifra umana e professionale, che oltrepassava belletto e ciance. Due Oscar (per "A ciascuno il suo destino e per l'inimitabile "L'ereditiera"), declinò il suo talento graffiato e dolente nel cinema e nel teatro, protagonista mai leziosa di drammi e fumettoni come "Via col vento" nel quale interpretava la dolce Melania.

Inglese, nata a Tokyo da un celebre avvocato e da un'attrice, visse tutta la vita una competizione feroce con la sorella minore Joan Fontaine, più piccola di quindici mesi, che intraprese anch'essa la carriera di attrice. La guerra si inaspri' quando la sorella vinse, prima di lei, un Oscar, nel 1942. Olivia De Havilland avrebbe avuto una fama più solida della Fontaine, interpretando ruoli intensi in pellicole come "La fossa dei serpenti" e "Lo specchio scuro".

Aveva iniziato come comparsa di lusso nei filmetti avventurosi con Errol Flynn ma presto impose e s'impose in un panorama divistico che privilegiava la bellezza. Lei portava altro in dote: la dignità nel viso largo e di alabastro. Ad Olivia De Havilland si deve forse il matrimonio fiabesco tra Grace Kelly e Ranieri di Monaco. Sposata con un giornalista di Paris Match (in seconde nozze) fu lei a convincere la diva bionda ad accettare l'incontro pubblicitario con il principe, durante il viaggio da Parigi a Cannes. Era il maggio del 1955 ed Olivia era diventata una parigina, restituita al vecchio continente per competenza.

Sul fronte privato non aveva avuto grande fortuna: due divorzi, un figlio morto a causa di una grave malattia, l'oblio volontario o mezzo volontario dal grande schermo, puntellato da camei dimenticabili. Never explain, never complain, suggeriscono in Inghilterra. L'attrice ha sorvolato sul gossip, ha evitato le recriminazioni. A Hollywood esistono grandi stelle e poche grandi attrici. Lei lo è stata, magica nel ruolo di Melania Hamilton, con le guance rosate e la generosa presenza scenica.

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