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Ecco come sconfiggere la fibrillazione atriale

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La visualizzazione tridimensionale funziona come gps ed evita il ricorso ai raggi X

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La possibilità di curare le aritmie, anche in maniera definitiva, è l'obiettivo principale della comunità scientifica per migliorare la vita dei pazienti, riducendo nel tempo i ricoveri in termini numerici e di durata di degenza. Sicuramente le nuove tecnologie possono contribuire a raggiungere questo obiettivo. In particolare ciò è vero se parliamo di Fibrillazione atriale, l'aritmia prolungata più comune e clinicamente rilevante, caratterizzata da contrazioni irregolari rapide e scoordinate degli atri (da 350 a 600 volte al minuto), che causa un riempimento minore dei ventricoli rispetto alla norma. Questo tipo di aritmia può verificarsi in cuori sani o può essere secondaria ad altre malattie cardiache e non. I fattori di rischio cardiaci più importanti sono l'ipertensione, le patologie coronariche e lo scompenso cardiaco. Tra i sintomi: palpitazioni, affanno, vertigini, stanchezza, dolore al petto, pulsazioni al collo, ronzii nelle orecchie, svenimenti. La fibrillazione atriale non è solo una malattia ma ha tante complicanze tra cui, la più frequente, è l'ictus: il sangue fermo negli atri può coagulare e formare dei "grumi" che possono raggiungere il cervello determinando uno scarso apporto di sangue e ossigeno. Si stima che in Europa circa 3 milioni di persone siano affette attualmente da Fibrillazione Atriale e si stima che entro il 2050 a soffrirne saranno circa 7 milioni. Il rischio di sviluppare tale malattia per gli uomini e per le donne al di sopra dei 40 anni è di circa il 25%, 1 individuo su 4 sperimenterà quindi la Fibrillazione Atriale. L'ablazione transcatetere è una delle terapie che possono curare definitivamente l'aritmia: con tale procedura all'interno delle camere cardiache viene erogata energia a radiofrequenza tramite catetere per ripristinare il normale ritmo cardiaco, per alleviare i sintomi che l'aritmia determina e per ridurre il rischio di trombosi atriale e quindi di mortalità. L'innovazione tecnologica in questo ambito svolge un ruolo molto importante: grazie al feedback di medici esperti da tutto il mondo sono stati progettati cateteri per l'ablazione Flexability e Tacticath di nuovissima generazione. Il primo presenta una punta del catetere irrigato estremamente flessibile con una manovrabilità all'interno del cuore ottimale. Il secondo è progettato per fornire all'operatore la misurazione oggettiva e in tempo reale della forza applicata alle pareti cardiache durante la procedura di ablazione. Le procedure di ablazione tradizionali necessitano di esposizione prolungata ai raggi X, dannose per i medici, per lo staff di supporto e per i pazienti. In tutto il mondo, i medici eseguono ogni anno miliardi di studi basati sulle immagini radiologiche, circa un terzo dei quali in pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari. Secondo l'American Heart Association la quantità di radiazioni ionizzanti che i pazienti hanno ricevuto durante gli esami medici, è aumentata tra la popolazione generale del 600% tra il 1980 ed il 2006. Oggi finalmente i nuovi sistemi di mappaggio - come la tecnologia MediGuide™ - riducono questa esposizione dannosa ai raggi X. La tecnologia è un sistema di visualizzazione tridimensionale che aiuta i medici nei laboratori di elettrofisiologia durante le procedure di ablazione e nell'impianto di dispositivi di terapia di resincronizzazione cardiaca. Fornisce al medico l'esatta posizione dei cateteri attivati dal sensore e degli strumenti all'interno dell'anatomia cardiaca in maniera simile alla tecnologia Gps che i conducenti utilizzano per localizzare il proprio veicolo sulla mappa. * PresidenteWorld Society of Arrhythmias

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