I romani odiano bici e monopattini: "Sono i teppisti delle strade"
Dalle soste selvagge sul marciapiede ai furbetti contromano "a tutta birra"
Chiunque attraversi Roma potrà constatare che le strette sull’uso di biciclette e monopattini in sharing non sono bastate. In ogni angolo della città è possibile scattare la stessa fotografia: chi noleggia i mezzi tramite app, sfreccia silenziosamente ignorando le più elementari norme del codice della strada e abbandona i veicoli alla "bell’e meglio", invadendo marciapiedi, strade e parcheggi e intralciando il passaggio a pedoni o automobilisti. Comportamenti spesso impuniti, ai limiti dell’anarchia, che non vanno giù ai romani. A schierarsi contro l’utilizzo selvaggio di bici e monopattini sono tutte le persone che potenzialmente ogni giorno rischiano di cadere a causa di ostacoli imprevisti o addirittura di essere travolti dai veicoli in moto. Se si scende nel dettaglio emerge che i mezzi a due ruote "noleggiabili" rendono la vita difficile a intere categorie.
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Sul piede di guerra, ormai dal 2023 cioè da quando le nuove regole sul servizio di sharing sono entrate in vigore sulla base del bando di Roma Capitale - ci sono i tassisti. Alla guida per ore e conoscitori del territorio, i conducenti delle auto bianche sono sempre più costretti a "fare la gincana" tra i "furbetti" o magari ad evitarli per non investirli. Ma non sono i soli. L’ultimo grido d’allarme arriva dall’Associazione Disabili Visivi. I ciechi denunciano episodi di vera e propria inciviltà ai danni di non vedenti e ipovedenti, con bici e monopattini parcheggiati o lasciati a terra sui marciapiedi, sui quali rischiano di inciampare. Indignazione che non diminuisce sui social, dove i cittadini si scatenano.
Carla: «Ho un’attività in centro, pago tasse salate e me li ritrovo davanti alle vetrine del negozio. Come vanificare ore di lavoro!».
Armando: «Camminare sui marciapiedi, dove bici e monopattini vengono abbandonati, è diventato un incubo. Soprattutto in centro, dove sembra di stare sul set di "Giochi senza frontiere"».
Claudio: «Non sono mezzi sicuri. Vanno veloci come i motorini e se controllati male possono causare incidenti a catena».
Giorgio: «Chi li usa li getta a terra senza considerare che quello stesso marciapiede o quella stessa strada potranno far parte del percorso di un disabile in carrozzina o di un genitore con il passeggino».
Raffaella: «I monopattini sono troppo silenziosi. Se sei a piedi, rischi di essere travolto.
Se sei in auto, rischi di travolgerli».
Agnese: «Passeggi nelle ville più belle della Capitale e li trovi buttati sui prati o nelle aiuole. Altro che rispetto del verde!».
Remo: «Sono un tassista e posso assicurare che spesso chi si mette alla guida di questi mezzi va contromano».
Luca: «Le soste selvagge di monopattini e bici confermano il cliché del menefreghismo all’italiana. Pane per i denti dei turisti, che certo non nascondono disapprovazione».
Marco: «Tra buche e sampietrini a Roma è impossibile usarli» Paola: «Mi muovo molto a piedi e ho visto che quasi nessuno rispetta i semafori. Si sentono legittimati a fare come vogliono».
Guido: «Spesso vengono lasciati in prossimità delle fermate bus per comodità, proprio dove la gente attende il mezzo pubblico».
Delia: «Sui social girano foto e video di bici e monopattini ripescati dal Tevere. È questo il futuro?»
Daniele: «Spesso occupano lo spazio destinato ai posti auto. Per parcheggiare, bisogna prima spostarli altrove».
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