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Roma, Esquilino e Monti in rivolta. La rabbia dei comitati: "Pronti a incatenarci"

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Martina Zanchi
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«Siamo pronti a incatenarci sotto l’assessorato alle Politiche sociali» contro la tensostruttura per senzatetto che, nei piani del Campidoglio e nonostante la contrarietà dei residenti, in vista del Giubileo tornerà in piazza dei Cinquecento, a ridosso della stazione Termini. L’esasperazione di chi vive tra Castro Pretorio ed Esquilino pare ormai incontenibile e ieri l’incontro con le istituzioni nella Sala del Carroccio, organizzato per trovare possibili soluzioni al degrado e alla scarsa sicurezza della zona, è finito nell’accusa all’amministrazione Gualtieri di non avere «una strategia né politica né sociale» per affrontare il problema dei clochard. «Non è una soluzione dire che le tensostrutture si fanno dove ci sono i senzatetto, perché così si condannano interi quartieri. Serve una vera solidarietà tra i Municipi con il decentramento dei servizi che oggi sono solo in centro». È questa la posizione comune ribadita ieri dai comitati e dalle associazioni, da Comunità urbana Esquilino agli Albergatori romani; dal comitato Rinascita Esquilino a Sos Esquilino, fino all’associazione Rione Castro Pretorio. Al tavolo delle istituzioni c’erano il consigliere capitolino Mariano Angelucci, che è presidente della commissione Turismo, e gli assessori municipali al Sociale, Claudia Santoloce, e al Decoro urbano, Stefano Marin. In platea sedevano anche rappresentanti di Ama e la consigliera municipale Federica Festa. Non c’era invece l’assessore capitolino alle Politiche sociali, Barbara Funari, la cui assenza è stata evidenziata dai comitati perché proprio da lei, spiegano, si aspettavano risposte. Ad esempio sul fatto che il bando per l’apertura di dormitori in tutti i Municipi si è rivelato un flop, con un solo lotto affidato alla Caritas e per un centro d’accoglienza già attivo. Ma al dibattito non si è presentato alcun esponente della giunta Gualtieri, nonostante figurassero tra gli invitati sia il primo cittadino che l’assessore alla Sicurezza, Monica Lucarelli, e anche il prefetto Lamberto Giannini. E senza potersi confrontare con rappresentanti di Palazzo Senatorio i partecipanti sono usciti dalla Sala più insoddisfatti di prima.

«Siamo venuti qui per avere risposte», ha sollecitato la platea. Così qualche aggiornamento è arrivato dall’assessore Marin, che ha annunciato di aver ottenuto un presidio fisso della polizia locale in piazzale Ostiense, principalmente contro i mercatini abusivi, e dalla collega Santoloce, che ha ricordato i punti individuati dal Comune per le quattro tensostrutture del Giubileo: piazza dei Cinquecento; piazzale Ostiense; un’area in zona San Pietro e un’altra tra Tiburtino e Verano. «Perfetto, così clochard e abusivi faranno casa e bottega», è stato il commento sarcastico del pubblico. «Ma le persone non possono essere fisicamente spostate, se non se ne vogliono andare», ha detto il consigliere capitolino Angelucci, che è tra i firmatari di una mozione del Pd approvata ieri in Aula Giulio Cesare che chiede di vietare vendita e consumo di bevande in contenitori di vetro dalle quattro del pomeriggio, per motivi di sicurezza, nel quadrante Termini-Esquilino-Castro Pretorio. Si attende invece l’esito del censimento svolto a fine aprile da quasi duemila volontari inviati dal Comune a registrare la presenza dei clochard all’interno dell’Anello ferroviario. Lo scorso anno l’indagine pilota svolta all’Esquilino aveva censito «a vista» 168 persone, di cui 35 addormentate nella tensostruttura di Termini.Numeri subito apparsi piuttosto ottimistici.

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