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Roma, all'Esquilino rivolta anti-clochard. Portici tra droga e paura, scoppia la rabbia

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Martina Zanchi
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Sotto i portici di piazza Vittorio la tensione è di nuovo altissima. Ad angosciare i residenti nel cuore dell’Esquilino sono i gruppi di senzatetto, quasi sempre ubriachi o alterati dalla droga, che stazionano davanti alle saracinesche chiuse dell’ex «Mas». È un punto perfetto, visto che negli altri porticati i locali aperti sono un disturbo per chi vuole bere e drogarsi. Ma se, racconta chi abita in zona, da anni la presenza dei senzatetto è costante, negli ultimi tempi la situazione è diventata insopportabile, tra il degrado degno di una bidonville (eppure siamo in area Unesco) e il rischio di venire aggrediti. Sabato sera poi si è sfiorato l’incidente, quando i residenti hanno deciso di affrontare i clochard a viso aperto. «Noi eravamo 25 o 30 - racconta Frank Cappiello - i senzatetto una quindicina, abbiamo chiesto loro di spostarsi ma ci hanno aggrediti verbalmente. Allora abbiamo chiamato le forze dell’ordine». Prima la polizia locale, spiega Frank («ma non è venuto nessuno») e anche la Sala operativa sociale di Roma Capitale. Poi la telefonata ai carabinieri, che sono intervenuti con diverse gazzelle per calmare gli animi.

 

 

«Ci sono persone aggressive, moleste, che fumano crack a qualsiasi ora», racconta ancora Frank. E lo conferma Carmen Trimarchi. «Sono tornata dopo otto giorni e ho notato che la situazione davanti al mio civico è peggiorata». E non si tratta solo di sporcizia, pasti lasciati per terra, cartoni di vino e bisogni fisiologici in bella vista che Ama, oltretutto, non riesce a pulire perché i clochard non si alzano. Sono preoccupata per le mie figlie - ammette Carmen -. Io stessa questa estate sono stata molestata rientrando a casa e due settimane fa una donna senza fissa dimora è stata minacciata di stupro da uno di loro. Mio marito l’ha accompagnata a denunciarlo. Pensi che i vigili ci hanno risposto che non potevano mandare una pattuglia a fronteggiare tutti quei senzatetto, e alla nostra sicurezza chi pensa?».

 

 

Ma piazza Vittorio non è un caso isolato a Roma: situazioni simili ci sono in piazza dei Cinquecento, ai giardini di via Statilia e alle principali stazioni. Ora però l’Esquilino è pronto a passare alle vie di fatto. «Diffideremo il Comune e tutte le autorità competenti: devono far rispettare il regolamento di polizia urbana - afferma Carmen - altrimenti sporgeremo denuncia per omissione di atti d’ufficio». Poi l’amara conclusione. «Chiedere il rispetto delle leggi è la nostra unica arma e intendiamo usarla, perché la misura è colma».

 

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