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Roma, minorenne si spara alla testa con la pistola del padre. È in coma

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Luca De Lellis
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Una scena da brividi. A Roma, un ragazzo minorenne di 16 anni si è sparato un colpo di pistola in testa nel bagno della propria abitazione, mentre era in casa con la madre e il fratello di 18 anni, che appena avvertito il tonfo sono corsi in aiuto. Sono riusciti a entrare soltanto forzando la porta, dato che il ragazzo aveva ostruito l’ingresso piazzando un mobiletto come scudo, e appena riconosciuta la gravità della situazione hanno chiamato i soccorsi. Il giovane non è deceduto perché il proiettile, da quanto risulta, dovrebbe aver attraversato il volto uscendo dall’altro lato. Ma da martedì pomeriggio, quando si è verificato il dramma, è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale San Camillo, in zona Portuense. Di chi era la pistola con la quale ha tentato il suicidio? Del padre, guardia giurata, che la teneva legalmente all’interno dell’appartamento del quartiere Tor De Cenci, nel quadrante sud di Roma.

 

 

Assieme ai soccorsi medici è arrivata anche la polizia, che ora ha aperto un’indagine per comprendere la dinamica dei fatti. Gli agenti hanno sequestrato anche l’arma da fuoco, prima di cominciare gli interrogatori di rito rivolti sia ai familiari che agli amici del giovane, alla ricerca di un movente che possa spiegare la ragione che si cela dietro l’estremo gesto. A questo proposito, gli inquirenti nelle prossime ore visioneranno il computer e il telefonino del ragazzo, alla ricerca di un qualche indizio che possa evidenziare la causa di quello che sembra a tutti gli effetti un tentato suicidio. Ulteriori verifiche riguarderanno rendimento scolastico, relazioni sentimentali e familiari.

 

 

Intanto, si sta cercando anche di scoprire dove il padre custodisse la sua pistola dentro casa. Questo perché, nel caso in cui si accertasse la sua negligenza, l’uomo potrebbe essere denunciato per omessa custodia. Nel frattempo, si può solo pregare affinché il ragazzo si risvegli dal coma.

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