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Roma, il muro della vergogna a due passi dal Colosseo: regna il degrado

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Maria Elena Marisco
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Lattine, bottiglie e persino vecchi cartelli stradali. Nel cantiere che circonda il muro puntellato in via di San Giovanni in Laterano, a pochi metri dal Colosseo, non manca proprio nulla. Persino «qualche animaletto», come fa notare Alessio Trieste della Caffetteria l'800. Si tratta di una sistemazione temporanea per mettere in sicurezza la parete, da almeno luglio 2016, con diversi file di puntelli d'acciaio che sorreggono il muro. A testimoniare l'inizio dei lavori è la Google car, nell'estate di sette anni fa. E sono sempre le foto nelle mappe della Silicon Valley a documentare lo status quo dell'intervento: 2017, 2018, 2019 fino a oggi. Con il passare degli anni a cambiare e ad aumentare sempre più è la spazzatura all'interno dell'area che è delimitata da una grata e da una rete arancione. In passato c'è chi ha lasciato appoggiato al muro persino un tavolino che è rimasto lì per diverso tempo, fino a essere «mangiato» totalmente dal sole.

 

 

Alcune lattine e cartelli sembrano essere ormai parte della vegetazione sulla pavimentazione del marciapiede transennato. Dettaglio, questo delle reti da cantiere, che confermerebbe la natura provvisoria dei lavori. Così come le strisce pedonali di colore giallo. «Lì dentro è una ricettacolo di immondizia. Alcuni commercianti e residenti hanno fatto notare lo stato in cui versa quel tratto di via tra la basilica di San Giovanni in Laterano e il Colosseo, ma non c'è stato alcun risultato», spiega una donna che abita in zona. Anche ai ristoratori crea non pochi disagi avere quei rifiuti davanti ai loro locali, «ai clienti non fa certo piacere», dicono. Alcune lattine sarebbero lì da mesi, «non pulisce nessuno perché dicono che è pericoloso - è la versione di un commerciante - e in tanti anni non ho mai visto nessuno fare manutenzione».

 

 

«Questa è una via importante di Roma - sottolinea Alessio Trieste - ei pedoni nemmeno possono passarci. Sono costretti ad andare in mezzo alla strada», e ad attraversare proprio su quelle strisce pedonali gialle da cantiere in corso, con un cartello che indica di spostarsi sulla sinistra quando dovrebbero andare invece a destra. E i disagi, a causa del restringimento della carreggiata, lasciano scontenti anche i ciclisti. Per Trieste il problema nella via, oltre ai muri «rovinati e pieni di graffiti», è anche un altro: la scarsa illuminazione. Un lampione sarebbe spento da due anni, «nonostante i rinnovati solleciti non è cambiato niente. Siamo noi a illuminare un po' di più la zona con le luci di Natale». In questa modalità, «anche chi torna a casa può sentirsi un po' più tranquillo».

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