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Fregene, il giallo del corpo ritrovato in mare: "Frattura al cranio", l'ipotesi choc

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Non è ancora stato identificato l'uomo senza vita, di circa 60 anni, trovato a largo delle coste di Fregene, in provincia di Roma. Il fatto è avvenuto il 15 agosto, intorno alle ore 12, quando alcune persone a bordo di una barca a vela hanno segnalato la presenza del corpo in acqua a circa sei miglia dalla costa della località marittima del litorale romano. Una volta recuperata la salma, la capitaneria di porto di Fiumicino ha avvertito il 118 e la Procura. Non si sa molto della persona ritrovata, in quanto non sono stati trovati documenti e nessuno sembra aver rivendicato il corpo. 

 

La Procura di Civitavecchia, titolare dell’indagine, è in attesa dei riscontri dattiloscopici sulle impronte digitali. Sulla t-shirt, indossata dalla vittima, c’era stampato il logo di una discoteca del Testaccio, l'Etò, chiusa nel 2013. Il corpo ripescato in mare, secondo chi indaga, apparterrebbe a un uomo di età compresa tra i 50 e 60 anni e, secondo il medico legale che ha effettuato un primo esame cadaverico subito dopo il ritrovamento, presentava una frattura al cranio, compatibile con il contatto con un corpo contundente e nei polmoni non c’era acqua elemento che, in assenza di altri riscontri, farebbe ipotizzare che la morte è sopraggiunta per cause diverse dall’annegamento e che qualcuno potrebbe essersi disfatto del cadavere gettandolo in acqua da una barca. Nel tardo pomeriggio dovrebbero arrivare i primi risultati dell’autopsia in corso all’Istituto di Medicina Legale della Sapienza. Tra gli altri elementi utili per l'identificazione, un tatuaggio tribale sull’avambraccio destro un mazzo di chiavi in tasca, non i documenti. 

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