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Rebibbia, detenuto sale su una gru: "Voglio un elicottero", sceso dopo ore di trattative

Massimiliano Gobbi
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Follia nel carcere di Rebibbia. Detenuto si arrampica sulla gru per poi  scendere dopo ore di trattative. Attimi di tensione questa mattina nel carcere noto carcere romano  del IV Municipio di Roma Capitale dove un detenuto romano del reparto G11, durante l’uscita in cortile, è riuscito a sfuggire ai controlli e si è arrampicato sulla gru presente all’interno per alcuni lavori, minacciando di gettarsi nel vuoto. Agitato è riuscito a scavalcare la recinzione del cortile passeggi e una seconda perimetrazione salendo sulla gru poco prima delle 10 per  rimanerci e urlare a squarcia gola. 

“Mandatemi un elicottero”, ha più volte esclamato. Sul posto sono così accorsi i vigili del fuoco e i dirigenti dell’amministrazione penitenziaria per tentare di convincerlo a scendere nonostante abbia minaccia a più riprese di buttarsi di sotto. Salito il comandante della polizia penitenziari per negoziare, dopo una lunga trattativa con il dottor Improta della Questura di Roma, intorno alle 14.30 del pomeriggio, l'uomo è sceso dalla Gru. Restano comunque al momento sconosciute le motivazioni del gesto. “Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo -  ha commentato il segretario Nazionale e Regionale SAPPe Lazio Maurizio Somma - La situazione si è risolta grazie all’interlocuzione con la Polizia Penitenziaria“.

 

Polemiche per l'episodio, però, non sono mancate. "Se nel 2023 ci sono detenuti che riescono a scavalcare recinzioni esalire su una gru, evidentemente c’è qualche problema nel nostro sistema penitenziario c'è e andrebbe rivisto - ha dichiarato Alessandro De Pasquale presidente del SIPPE (Sindacato Polizia Penitenziaria) - Abbiamo più volte chiesto squadre specializzate antisommossa della polizia penitenziaria e i c.d. negoziatori, non possiamo affidarci all’improvvisazione".

Una situazione dei carceri che resta molto difficile. A ricordarlo la Fns Cisl di Roma che denuncia una carenza di organico di polizia penitenziaria nell'istituto di circa 200 unità con un sovraffollamento di 347 detenuti in più. Dati alla mano, ricordano dal sindacato, il sovraffollamento regionale è di 922 detenuti. "Nei 14 istituti del Lazio abbiamo 6209 detenuti, a margine di una capienza di soli 5287 - conclude il segretario generale Riccardo Ciofi - pertanto occorrono urgenti e radicali interventi”.

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