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Autostrade, Salvini ai sindaci del Lazio: "Stop aumenti sulla A24/A25"

Antonio Sbraga
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Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti organizzerà «una riunione istituzionale entro la fine dell'anno, aggiornando i progetti sulla A24/A25 e lavorando per evitare l'aumento delle tariffe». Questo l'esito dell'incontro informale tra il ministro, Matteo Salvini, e una delegazione di sindaci abruzzesi e laziali dopo le richieste degli amministratori sul caro-pedaggi nelle 2 arterie autostradali. La cui gestione è tornata all'Anas dal luglio scorso a causa del «grave inadempimento della società Strada dei Parchi Spa degli obblighi previsti dalla convenzione unica».

Un provvedimento che, secondo gli oltre cento sindaci, «ha determinato, di fatto, il venir meno di quella convenzione che è sempre stata additata come la causa degli ingiustificati ed esorbitanti aumenti tariffari». Che, nei 14 anni della gestione in concessione, hanno fatto aumentare i pedaggi del +187% facendo arrivare l'A24-A25 a essere la sesta autostrada più cara d'Italia. Sulla quale dal 15 è scattato l'obbligo di dotazioni invernali, ma solo «a partire dallo svincolo di Tivoli», ha scritto nell'ordinanza l'Anas. Eppure su A24 e A25 si paga una «Tariffa di Montagna» su tutto il tratto autostradale, anche nei 21 chilometri che vanno dalla Tangenziale Est di Roma fino al casello tiburtino, con un costo di 70 centesimi in più rispetto all'A1 (peri 21 km Roma Est-Tivoli, infatti, si pagano 2,20 , mentre per i 21 km Colleferro-San Cesareo, sull'A1, la tariffa è di 1,50 ). Mutuando gli stessi criteri dell'ordinanza Anas sull'obbligo delle dotazioni invernali, infatti, i sindaci chiedono di declassare i primi 21 chilometri dell'autostrada (compresi gli 11 km del pianeggiante tratto urbano di Roma, dal Verano a Lunghezza) fino al casello di Tivoli, passando dall'attuale «tariffa di montagna» a quella ordinaria, che comporterebbe un risparmio di 1,40 al giorno per i pendolari (e fino a 400 in meno per l'andirivieni annuale). Per questo i sindaci tornano «a chiedere la dovuta e giusta diminuzione delle tariffe». Oppure altri «provvedimenti atti a ridurre i costi dei pedaggi della A24/A25 con totale esenzione a favore dei residenti nelle Regioni Lazio e Abruzzo pendolari per motivi di lavoro, studio, salute». Che poi è quanto già chiesto nel maggio scorso da un ordine del giorno, approvato all'unanimità da Montecitorio, nel quale si sollecitava il governo a «esentare dal pagamento del pedaggio i residenti pendolari dei 113 Comuni di Lazio e Abruzzo che percorrono regolarmente l'A24 Roma-L'Aquila-Teramo e A25 Torano-Pescara per motivi di studio, lavoro e salute»

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