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Roma, negozi fantasma in Centro: è strage di locali, serrande tutte giù

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Un lungo serpentone di vetrine chiuse accompagna romani e turisti lungo le strade dello shopping, da via del Corso a via Condotti fino all'asse di via Nazionale. Uno scenario triste di serrande abbassate e cartelli di agenzie immobiliari ormai ingialliti che propongono in affitto piccole botteghe, ma anche locali con più vetrine. “Io le posso fare l'esempio di via Nazionale, un chilometro di strada dove su 120 negozi 53 sono chiusi e destinati a non riaprire”, spiega Massimo Bertoni, presidente di Federmoda Roma. Il fenomeno però non è solo legato agli eventi degli ultimi due anni, anche se la pandemia e la crisi lo hanno accentuato: “Tanti non pronunciano nemmeno il nome, ma una delle cause principali è Amazon che con un regime fiscale quasi ridicolo fa affari sul territorio mettendosi in concorrenza con i piccoli bottegai che hanno una pressione fiscale molto alta, una grande ingiustizia”. Città più povere e centri storici più tristi con negozi di prossimità sostituiti da rivendite di bibite, di souvenir o da grandi multinazionali che rendono le vie dello struscio tutte uguali: “Fare acquisti a Roma, Milano o New York ormai è la stessa cosa, un appiattimento che rende quasi noioso il rito dell'acquisto”.

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