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Roma, passeggeri chiusi nella stazione metro Cornelia. Atac: “Caccia ai responsabili”

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Estremi disagi a Roma e una vicenda grottesca nel giorno dello sciopero dei mezzi pubblici. Alcuni passeggeri della metropolitana sono rimasti chiusi all’interno della stazione della metro A Cornelia nella Capitale quando è iniziato lo sciopero del trasporto pubblico, in programma fino alle 16.30. Mentre cercavano di uscire dalla metro, dopo aver preso l’ultima corsa garantita, circa 200 persone hanno trovato i cancelli chiusi. Un utente (Fabrizio Bonifazi) ha postato la foto delle persone intrappolate nella stazione Cornelia e Atac ha fatto sapere dai suoi profili Twitter di «aver avvisato la security», poi ha scritto ancora: «Abbiamo svolto tutti gli accertamenti per ricostruire le dinamiche dell’accaduto e adotteremo tutti i provvedimenti necessari verso i responsabili del fatto.. Ci scusiamo ancora»

 

 

«In relazione a quanto accaduto questa mattina nella stazione metro A di Cornelia, dove alcune persone sono rimaste bloccate in stazione alcuni minuti per la chiusura dei cancelli, Atac ha svolto tutti gli accertamenti per ricostruire le dinamiche dell’accaduto e adotterà tutti i provvedimenti necessari verso i responsabili del fatto. Atac si scusa con i propri clienti» un’altra nota dell’Atac, seguita poi da un nuovo comunicato: «Dopo aver svolto i primi approfondimenti, Atac ribadisce che non si fermerà di fronte a nulla per individuare responsabilità e colpe per la penosa vicenda accaduta stamane per la chiusura indebita e anticipata della stazione». Sulla vicenda si è espresso pure l’assessore capitolino ai Trasporti Eugenio Patanè: «Siamo informati di quello che sta succedendo con lo sciopero. E accaduto che gli operatori di stazione quando hanno deciso di chiudere la stazione per lo sciopero non hanno avvertito la sala operativa. Penso che ci sarà un provvedimento disciplinare da parte di Atac». Un problema di comunicazione ha quindi tenuto bloccate per oltre mezz’ora, in pieno orario lavorativo, centinaia di persone.

 

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