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Roma, mandano le bollette cartacee agli inquilini non vedenti: protesta negli edifici per ciechi dell'Istituto Sant'Alessio

Valeria Di Corrado
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Avvisi di pagamento recapitati tramite posta raccomandata o affissi nella bacheca del palazzo. Non ci sarebbe nulla di anomalo, se non fosse che gli inquilini in questione sono persone non vedenti e gli edifici in cui abitano in affitto sono di proprietà dell'Istituto Sant'Alessio, l'Azienda di servizi alla persona disabile visiva della Regione Lazio.

Dopo gli scandali sugli sprechi degli anni passati, questo prezioso patrimonio immobiliare (con case nel centro di Roma) era stato affidato in gestione a Sorgente Sgr. Da novembre scorso è passato alla gestione di Castello Sgr. tori di schermo. Ci hanno risposto che la mail non è una comunicazione ufficiale. Ma esiste anche la pec. Invece, quando ho chiesto di inviarmi la specifica delle fatture del conguaglio che devo saldare, la società Abaco Team per tutta risposta mi ha mandato una lettera raccomandata cartacea in cui mi intimava di saldare entro 10 giorni 553 euro. Per poterla leggere ho dovuto scansionarla in pdf. Io pago, per carità, ma non è questa la modalità; è frustante e irrispettoso. Nel mio palazzo la metà degli inquilini è non vedente. L'altra metà ci ha detto che erano stati affissi gli avvisi nella bacheca dell'androne. Ma noi come facciamo a vederli?».

L'altra cosa che non va giù ad Ada è il fatto che il regolamento di assegnazione delle case del Sant'Alessio viene cambiato senza consultare gli inquilini: «Non danno la possibilità ai non vedenti di scegliere la zona che più comoda o familiare. Per di più su 3 assegnazioni, solo una è per il cieco». «Nel nostro palazzo non abbiamo nemmeno il portiere - aggiunge Ada - Io devo salire un gradino alto 50 centimetri per entrare nel portone, una porta senza antipanico e 3 gradini per arrivare all'ascensore. Nel mio appartamento da 3 anni ho infiltrazioni d'acqua: la muffa è arrivata ovunque, ma nessuno interviene». 

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