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Giro di vite a Roma contro i locali no-vax: multe ai furbetti del green pass, rischio chiusure. La rettifica

Elena Ricci
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Dalla mappa dei locali no green pass alla mappa della Polizia Locale, il passo è stato piuttosto breve. Sono diversi gli esercizi commerciali sanzionati negli ultimi due giorni, per irregolarità relativamente all'obbligo del green pass e all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Un'attività di vigilanza e controlli condotta dai gruppi speciali dei caschi bianchi, GSSU e SPE, che sta interessando diversi quadranti della città, dal centro alle periferie. I controlli sono partiti subito dopo la nostra inchiesta sui locali «free pass» della Capitale e da uno scrupoloso monitoraggio della rete per l'individuazione di locali che ritengono di non dover rispettare le regole. A questa mappatura della Polizia Locale è andato poi ad aggiungersi - e possiamo dirlo con un pizzico d'orgoglio - il nostro dettagliato reportage pubblicato lo scorso 12 febbraio su queste pagine e che ha portato per primo alla luce l'esistenza di circa 140 attività commerciali nella Capitale, dichiaratamente «No green pass».

 

 

Ristoranti, bar, medici, palestre, estetiste e parrucchieri che offrono i loro servizi anche a chi è sprovvisto di certificazione verde, contravvenendo in questo modo alle vigenti normative. A finire nella rete degli agenti questa volta, sono state tre attività di ristorazione e un esercizio di vicinato. La prima attività, in zona Ostiense, il Romeow Cat Bistrot. Qui sono stati sanzionati titolare e alcuni dipendenti, non per il green pass, ma perché non indossavano dispositivi di protezione individuale. Nel mirino della Polizia Locale anche un locale sulla Portuense, perché all'interno vi erano otto clienti sprovvisti di Green Pass. Sono stati tutti sanzionati per un totale di 3600 euro. Sanzione con diffida anche per il titolare, ritenuto responsabile di omessa verifica. Ennesima multa anche per il rinomato ristorante «Da Fortunato» al Pantheon. Il titolare che era stato già sanzionato in passato per lo stesso motivo, è stato nuovamente colto con le mani nel sacco. Per lui questa volta c'è il serio rischio di chiusura del locale sul quale si esprimerà la Prefettura. Dal canto suo, il titolare, annuncia l'ennesimo ricorso: «Posso permettermelo» avrebbe detto.

 

 

Sempre in zona Pantheon, in una traversa, è stato sanzionato il titolare di un negozio di oggettistica: l'uomo era sprovvisto di green pass ed essendo over cinquanta, gli è stato contestato anche l'inadempimento all'obbligo vaccinale. I controlli della Polizia Locale di Roma Capitale proseguiranno anche nei prossimi giorni nei diversi quadranti della città e interesseranno non solo la ristorazione, ma tutte le tipologie di attività aperte al pubblico. Nel frattempo, la mappa Animap che raccoglie i locali no green pass e di cui abbiamo diffuso l'esistenza nella nostra inchiesta, risulta al momento completamente svuotata. Raggiungendo il sito nessuna attività commerciale è più visibile. Continua invece l'attività della seconda mappa, quella dedicata ai soli ristoranti, dove addirittura vanno ad aggiungersene altri. Uno in particolare, in zona Infernetto, con offerta menù fisso per 18 persone a cena.

 

 

Questa la rettifica sul Romeow Cat Bistrot. “In primo luogo, non si può non rilevare l’evidente errore in cui siete incorsi, nell’inserire il nominativo della nostra assistita all’interno di un articolo dedicato ai locali ‘no-vax’ ed ai ‘furbetti del green pass’. Invero, da sempre, la nostra assistita conforma il proprio agire alla normativa vigente, compresa la decretazione emergenziale in tema di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2. A riprova di quanto sopra, in data 16/02/2022, in occasione dei controlli eseguiti dagli agenti della Polizia Locale presso il locale Romeow Cat Bistrot, tutti i dipendenti della nostra assistita risultavano provvisti della richiesta certificazione verde COVID 19. Inoltre, in tale circostanza, veniva contestata unicamente la presunta erronea modalità con cui una dipendente indossava il dispositivo di protezione individuale delle vie respiratorie; più esattamente, la dipendente in questione, mentre era sola nel locale cucina (in quanto stava ultimando la pulizia del locale stesso a fine servizio), aveva abbassato la mascherina dal volto. Ebbene, come è noto (oltre che facilmente intuibile), tale condotta è del tutto legittima, anche alla luce dell’Ordinanza del Ministero della Salute del 08/02/2022, che chiaramente esclude l’obbligo di indossare i suddetti dispositivi di protezione individuale ‘quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi’, come nel caso di specie. Orbene, alla luce di quanto precede, occorre altresì precisare che la suddetta contestazione è oggetto di tempestiva impugnazione presso l’autorità competente”.

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