Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Droga, arrestata Fabiola Moretti. Era la primula rossa della Banda della Magliana

Blitz all'alba dei carabinieri nelle case popolari. 2o in carcere e ai domiciliari

  • a
  • a
  • a

Blitz all'alba dei carabinieri di Roma, smantellato il "fortino" della droga nelle case popolari di via dei Papiri e via degli Astrini a Santa Palomba, i capi parlavano in codice. Arrestata pure Fabiola Moretti, primula rossa della Banda della Magliana.

I Carabinieri della Compagnia di Pomezia, alle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 21 misure cautelari (18 di custodia in carcere, 2 agli arresti domiciliari ed un obbligo di presentazione alla P.G.), emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nonché, in alcuni casi, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso.

C’è anche Fabiola Moretti, in passato legata alla Banda della Magliana, tra le persone arrestate questa mattina dai carabinieri della compagnia di Pomezia nel corso dell’operazione che ha portato in carcere 18 persone su un totale di 21 arresti. Per la donna, accusata di traffico di droga, è stata disposta dal gip la misura cautelare in carcere. Secondo il capo di imputazione, Moretti agiva da presidente intermediario per l’acquisto di cocaina. La donna, infatti, in più di una circostanza si è recata a Napoli per acquistare la cocaina. La Moretti, secondo il gip, «è leader del suo gruppo familiare e si prodiga per recuperare forniture di stupefacenti - si legge nelle carte - a vantaggio proprio e di entrambe le associazioni in questione». La donna, «vive del narcotraffico del quale fa professione»

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia e della Stazione Roma Divino Amore, hanno consentito di accertare, tra febbraio e novembre del 2019, l’esistenza di due distinti sodalizi criminali dediti al traffico di stupefacenti e allo spaccio al dettaglio, operanti principalmente nella periferia a sud di Roma. La base, in particolare, era nell’agglomerato di case popolari di via dei Papiri e via degli Astrini, a Santa Palomba, che veniva chiamato "il fortino".

La posizione isolata di quei caseggiati circondati dalla campagna e interamente recintati, consentiva agli indagati, attraverso un sistema di vedette, di avvistare, anche a lunga distanza, qualsiasi veicolo o movimento da loro ritenuto sospetto, rendendo particolarmente complesso ogni tentativo di controllo ed avvicinamento da parte delle Forze dell’Ordine. In questo contesto, apparentemente impenetrabile, era stata costituita dagli indagati, molti dei quali noti pregiudicati di lunga data, una fitta e strutturata rete, i cui componenti, con ruoli diversi, si procuravano e smerciavano al dettaglio, in modo alquanto redditizio, ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana. Per eludere le intercettazioni, gli indagati usavano tra loro un linguaggio criptico e simbolico, ignari però di un sistema di video ripresa a distanza e delle attività di osservazione che filmavano i movimenti e le relazioni di tutti.

Numerosi poi i riscontri, per lo più attraverso il controllo degli acquirenti ai quali, di volta in volta, veniva sequestrato lo stupefacente acquistato al fortino ad ogni ora.

Dai blog