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Cure a rischio nei canili, la vita dei cani non vale un euro

Pier Paolo Filippi
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Meno di un euro al giorno, ottantaquattro centesimi per l’esattezza, Iva compresa. Tanto vale la salute dei cani e dei gatti ospitati nelle strutture comunali della Muratella, Ponte Marconi e nell’oasi felina di Porta Portese, per le quali il Campidoglio sta rinnovando il servizio di assistenza medico veterinaria vista la scadenza dell’attuale appalto. Il bando è stato pubblicato lo scorso 3 dicembre e il termine per presentare le offerte è scaduto ieri. Per un anno di servizio, il Campidoglio conta di stanziare al massimo 261mila euro, una cifra che va divisa per gli 850 tra animali che possono essere ospitati nei canili e gattili. Per ognuno di loro, significa esattamente 84 centesimi al giorno. Le associazioni Lega nazionale difesa del cane (Lndc) sezione di Ostia e Enpa Roma chiedono che il bando venga ritirato.

«È impossibile con queste cifre assicurare un servizio veterinario degno di questo nome – spiega Emanuela Bignami, presidente della sezione di Ostia della Lndc – Anche considerando che oggi gli animali presenti nelle strutture sono meno di quelli previsti dal bando, ossia 550, parliamo sempre di un misero euro al giorno. Sono somme assolutamente insufficienti rispetto alle prestazioni richieste nel capitolato, come ad esempio interventi chirurgici, diagnostica e prestazioni di alta specializzazione. Una risonanza per un cane può costare anche 800 euro. A questo si aggiunge che in caso di segnalazioni urgenti, è stata indicata una tempistica di intervento del veterinario fino a 4 ore, un lasso di tempo che per alcune patologie potrebbe risultare pericoloso e fatale». Della vicenda se ne è parlato ieri in commissione capitolina Ambiente, alla presenza dell’assessore Alfonsi. «Stiamo provando a fare un accordo con la Asl», ha detto Alfonsi, che ha annunciato anche lo stanziamento di ulteriori fondi per lavori al canile della Muratella. «Siccome questo accordo con la Asl non avrà tempi brevissimi – ha spiegato Alfonsi - nel frattempo abbiamo aperto una manifestazione di interesse per garantire in fase di transizione il miglior servizio possibile».

Lega nazionale difesa del cane ed Enpa, insieme ad altre associazioni, sulla vicenda hanno chiesto un incontro al sindaco e all’assessore Alfonsi. Le associazioni chiedono anche il ritiro del bando per la gestione dell’oasi felina di Porta Portese, struttura che può ospitare fino a 250 gatti. «A differenza del servizio attualmente in corso e che sta per scadere, il nuovo bando non prevede più il rimborso delle spese per il personale dipendente – spiega ancora Bignami – Questo significa che l’accudimento, la somministrazione di cibo, le eventuali terapie e la pulizia saranno svolte solo tramite i volontari. Questo è gravissimo, per garantire un servizio non ci si può basare esclusivamente sui volontari, che oggi ci sono e domani magari per qualsiasi motivo no». «Chiediamo all’amministrazione di approfondire questi bandi – ha detto Andrea De Priamo, consigliere Fdi in commissione - e verificare se non ci sia la possibilità di garantire un servizio migliore per gli animali e per i cittadini».

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