controlli serrati

Roma, shopping con la mascherina obbligatoria. Ma c'è chi non la mette

Damiana Verucci

Shopping con la mascherina, ma pur sempre shopping. Pieno il centro storico ieri, ma anche le vie dello shopping per quello che sembra essere a tutti gli effetti il primo weekend dedicato ai regali di Natale. L'obbligo di indossare la mascherina all'aperto nelle vie più importanti del cuore della Capitale, ma anche in quelle a più alto afflusso di romani e turisti, non ha frenato la voglia di uscire delle persone e di godersi un sole tiepido, almeno la mattina, dopo giornate di pioggia e di freddo. I negozianti mostrano un cauto ottimismo, sulle loro vetrine campeggiano ancora scritte che richiamano al Black Friday, ma da questa mattina sconti e promozioni saranno vietati perché tra un mese inizieranno i saldi e la Regione Lazio ha ripristinato la finestra dei trenta giorni prima delle vendite di fine stagione, durante la quale non si possono praticare ribassi. Molti i vigili urbani in centro ieri, che si sono limitati a ricordare l'obbligo di indossare la mascherina a chi non l'aveva, di fronte ad uno struscio che si è fatto piuttosto evidente intorno all'ora di pranzo. Presidiate Piazza di Spagna, Fontana di Trevi, ma anche via del Corso, piazza del Popolo, via Condotti.

 

  

 

I romani e i turisti, che sono tornati a riempire la nostra città, non hanno mostrato segni di insofferenza di fronte ai controlli quasi come se la mascherina fosse ormai un oggetto piuttosto diffuso e soprattutto ritenuto necessario mentre salgono i contagi e si teme che il Lazio possa tornare in zona gialla proprio sotto le feste di Natale. I più indisciplinati appaiono i giovani, che o non ce l'hanno proprio la mascherina o la indossano lasciando scoperti naso e bocca. I turisti, invece, soprattutto europei, appaiono più attenti. Bastava vederli in fila ieri ai Musei Vaticani, tutti con la mascherina. Qualcuno, fermato dai vigili urbani e invitato a indossarla nelle zone dove per ordinanza del sindaco Gualtieri è diventata obbligatoria, si è detto stupito. Non sapeva o non ricordava dove fosse obbligatorio. In realtà, sull'ordinanza si dice che va messa sempre e ovunque ci sia troppa gente. Difficile, tuttavia, avere un controllo su tutta la città. In via Cola di Rienzo, ad esempio, e nelle strade limitrofe dove è obbligatoria, vigili ieri mattina non se ne vedevano. Ciò nonostante la maggior parte della gente a passeggio la indossava, chi in modo corretto, chi meno.

 

 

La Prefettura ha attivo già da una settimana un dispositivo assieme alle istituzioni locali per le chiusure temporanee delle strade oggetto dell'ordinanza, qualora si registrasse una eccessiva concentrazione di persone. Al momento non è servito chiudere nulla ma gli agenti sono pronti in caso fosse necessario come già avvenuto lo scorso anno in piena pandemia. Intanto arrivano le stime degli acquisti di questo Natale e da parte della Confcommercio e non sono buone. Il «sentiment» dei romani non poteva non tenere conto della risalita dei contagi e della paura di nuove restrizioni. Nello studio curato da Format Research emerge che l'84% dei romani ritiene che il Natale 2021 non sarà un Natale come quelli precedenti alla pandemia e il 58% dei cittadini teme l'eventualità di nuove chiusure e restrizioni, o che il Lazio torni in zona gialla, nel periodo delle festività a causa della risalita dei contagi. «Una situazione del genere - spiega Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma - crea un clima di sfiducia che di certo non favorisce una propensione agli acquisti; ci auguriamo che nelle prossime due settimane il trend si possa invertire anche grazie al clima natalizio che in città sembra stia montando». Quanto si spenderà per gli acquisti da fare sotto l'albero? Circa il 97% dei cittadini di Roma meno di 300 euro. La stima della spesa media è pari a 160 euro, ovvero inferiore a quella dello scorso anno. Quanto al green pass, come strumento per contenere la pandemia, e a quello che cambierà da domani, solo il 10,1% degli intervistati dà una valutazione negativa, anche se il 60% ritiene che contribuirà in modo decisivo a vivere le festività 2021 in maniera più libera rispetto a quelle del 2020.