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Attacco hacker, il sito della Regione Lazio è ancora bloccato

Antonio Sbraga
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Nonostante siano passati quasi 2 mesi dall’attacco hacker inferto alla rete laziale (50 giorni), la Regione ancora non riesce a ripristinare alcuni servizi on line sul suo portale istituzionale: «Avviso all'utenza: A causa di un attacco hacker alcuni servizi non sono raggiungibili. Ci scusiamo per il disagio, stiamo lavorando per ripristinare tutte le funzioni nel più breve tempo possibile», si legge ancora sul sito istituzionale sia per chi vuole scegliere l’ambulatorio di cure primarie, ma anche coloro che cliccano sul numero unico per le emergenze 112. Per i Pronto soccorso, invece, sono indicate le 48 strutture, ma non è ancora stato ripristinato il monitoraggio in tempo reale del numero degli accessi e dei pazienti in attesa di ricovero o trasferimento. Anche il «monitoraggio dei tempi d’attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali di primo accesso» non è stato ancora ripristinato: l’ultimo aggiornamento, infatti, risale alla settimana antecedente all’attacco hacker: al 25 luglio scorso.

Un mese e mezzo dopo, il 13 settembre, un altro attacco dei pirati informatici ha colpito la rete dell’ospedale San Giovanni-Addolorata. E, anche in questo caso, la rete dell’antico nosocomio è ancora disabilitata, tra i vari disagi scontati dall’utenza (un «disastro informatico dell’Ospedale San Giovanni Addolorata», così lo definisce l’esperto cibernetico Umberto Rapetto, ex generale della Guardia di Finanza). L’azienda ospedaliera per ora ha ripristinato in linea il portale del sito istituzionale, ma quasi tutte le pagine relative ai reparti e servizi, prestazioni sanitarie e visite, amministrazione trasparente ed albo pretorio, aprono la stessa pagina con l’avviso in inglese: «404 - Not found - We searched the space, but we couldn't find the page you're looking for» ("404 non trovato - Abbiamo cercato nello spazio, ma non siamo riusciti a trovare la pagina che stai cercando").

Gli inquirenti stanno lavorando sull’altro messaggio in lingua inglese apparso sui monitor dell’azienda ospedaliera, con tanto di proposta per la trattativa sul riscatto («Your files are encrypted: I tuoi file sono crittografati»), ma l’azienda ospedaliera, come già accaduto per la Regione, non ha alcuna intenzione di trattare con i pirati informatici. La Procura di Roma, che ha aperto un fascicolo d’inchiesta per i reati di tentata estorsione e accesso abusivo a sistema informatico, ha delegato gli accertamenti alla polizia postale, con le verifiche coordinate dal procuratore aggiunto Antonello Racanelli.

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