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"Nessuna classe pollaio", cosa dice il direttore dell'Ufficio scolastico regionale

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Valentina Conti
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“Nessuna classe nel Lazio a settembre sarà fuori legge. Non c’è mai stata e non ci sarà mai una classe con addirittura 51 studenti”. A precisarlo in una nota, dopo il servizio de Il Tempo, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Rocco Pinneri, intervenendo sulla vicenda della circolare inviata alle famiglie dalla dirigente scolastica dell’IIS Via “C. Emery 97” a Roma nord, Carmela De Vita, per rendere nota la formazione di due “classi-pollaio”, una prima da 51 studenti e un’altra da 35.

Non si sprecano, intanto, i commenti di esponenti istituzionali, politici, sindacati sulla questione sollevata dal nostro giornale. Di “salvaguardia del diritto e studenti di avere una didattica di qualità e inclusiva” parla il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso. “Ci auguriamo che venga comunicata presto la possibilità di uno sdoppiamento nell’organico di fatto, considerando la situazione socio-territoriale dell’istituto romano costretto a non rifiutare iscrizioni e a non abbandonare i non ammessi al loro destino”, afferma il presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (ANDIS), Paolino Marotta. “L’Atp di Roma – evidenzia Viviana Ranucci coordinatrice presidi della Cisl di Roma e Lazio – da noi interpellato sulla materia, aveva escluso che ci fossero "classi-pollaio" in fase di formazione degli organici. Purtroppo, in particolare alle superiori, a conti fatti poi non è stato così”.

 

 

 

 

 

“Sdoppiare la classe sarà inevitabile – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ma il punto è un altro. Per quale motivo il governo non ha toccato i parametri di formazione numerica minima di una classe previsti dal Dpr 81/2009, che fissa a 27 il numero minimo di studenti per classe e dà facoltà di realizzarne in casi eccezionali - come evidentemente quello dell’istituto romano di Saxa Rubra - anche classi-mostro da oltre 30 alunni? Perché il Ministero dell’Istruzione continua a tacere su una composizione delle classi ottocentesca e che in tempo di pandemia si può tranquillamente annoverare come una minaccia alla salute delle persone e dei nostri giovani? Attendiamo risposte”.

“Comprendo lo sfogo della preside e le sue preoccupazioni, è una vergogna”, tuona Luciano Ciocchetti, esponente di Fratelli d’Italia. “Il fatto che nel 2021 ci siano ancora "classi- pollaio", per di più in tempo di emergenza sanitaria, è assolutamente inaccettabile – si accodano Sara De Angelis, deputata della Lega e componente della Commissione Scuola, e Andrea Nardini, coordinatore Lega del Municipio Roma XV – ci appare strano che il problema, da sempre punto programmatico del MoVimento 5 Stelle, non abbia trovato ancora una soluzione”.

E a dire la sua arriva pure Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma per il centrodestra: “Quello che sta accadendo nell’istituto di via Carlo Emery a Roma nord – chiosa - non è tollerabile. Il sovraffollamento delle classi è un fenomeno che va assolutamente superato, specialmente in un periodo come quello che stiamo vivendo. Solo con un’offerta educativa adeguata potremo avere comunità territoriali in grado di affrontare meglio le sfide che ci attendono”. Intanto, è partita un’interrogazione in Campidoglio alla Raggi, come referente di Città Metropolitana, e all’Usr “per chiedere l’adozione di provvedimenti immediati contro la formazione di classi sovraffollate” a firma del consigliere capitolino di Fdi, Francesco Figliomeni. “Parliamo di una situazione che, da quanto denunciano i cittadini – rimarca Figliomeni - riguarda molte altre scuole della città”.

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