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Gaia e Camilla morte investite, Pietro Genovese condannato a 8 anni

Andrea Ossino
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Trascorso praticamente un anno dalla tragedia avvenuta nel cuore di Roma Nord, il Tribunale ha emesso la sentenza: Pietro Genovese è stato condannato a scontare otto anni di reclusione per aver travolto e ucciso le due sedicenni Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. È una condanna pesante, addirittura maggiore di quella sollecitata dall’accusa, visto che il pm Roberto Felici aveva chiesto alla Corte che l’imputato venisse condannato a 5 anni di carcere con l’accusa di duplice omicidio colposo.

I fatti sono noti: quella sera in Corso Francia le due studentesse del Liceo Gaetano De Sanctis hanno attraversato la strada mano nella mano. Il suv guidato dal ventunenne le ha travolte e uccise. Secondo la difesa del ragazzo e il perito della Procura le vittime non erano sulle strisce pedonali. Di diverso avviso i legali di parte civile: la targa rinvenuta a ridosso delle strisce, sostengono, colloca il punto d’impatto in un tratto di strada dove era consentito attraversare. Anche ciò che è avvenuto dopo il sinistro resta da chiarire. La macchina del ragazzo si è fermata parecchi metri dopo l’urto. Il tempo di realizzare cosa fosse accaduto e Genovese ha fermato il veicolo, sostengono i difensori. “Voleva scappare”, controbattono i legali di parte civile.

Alcuni dati però ancorano il ragazzo, ai domiciliari da 10 mesi, alle sue responsabilità. Guidava con un tasso alcolemico tre volte superiore rispetto ai limiti consentiti. E la macchina viaggiava a una velocità di 90 chilometri orari in una strada con un limite di 50 chilometri orari. Elementi che secondo il Giudice non bastavano per condannare il ragazzo, nei confronti del quale il pm ha chiesto 5 anni di reclusione. Per questo il magistrato ha voluto personalmente ascoltare le testimonianze rinviando la sentenza. E oggi è arrivata: otto anni di reclusione.

 

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