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Regione Lazio, gli sprechi del Consiglio regionale: milioni di euro per il personale esterno

Valeria Di Corrado
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Certi vizi sono duri a sradicarsi. «I controlli sulla spesa dei gruppi consiliari nell’esercizio 2019 hanno evidenziato un utilizzo delle risorse pubbliche non sempre conforme ai fini istituzionali previsti». È quanto emerge dalla relazione del giudice della Corte dei conti Giuseppe Lucarini, in merito al giudizio di parifica sul rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2019. In base alla vigente normativa, i gruppi consiliari ricevono trasferimenti dal Consiglio regionale destinati a «spese di funzionamento» e ulteriori trasferimenti per eventuali «spese di personale».

Ebbene, dagli accertamenti dei giudici contabili è emerso che «tutti i gruppi consiliari hanno optato di non avvalersi del personale del Consiglio e, pertanto, hanno ricevuto il relativo trasferimento, per una consistenza complessiva di circa 3,3 milioni di euro, in aumento rispetto quella del 2018 (pari a 3,23 milioni) e del 2017 (3,16 milioni)». Le altre regioni italiane hanno ormai adottato la buona pratica di non ricorrere al personale esterno. Il Lazio, invece, su questo aspetto continua a sperperare, «in un contesto di emergenza, sia finanziaria che sanitaria, che necessita - spiegano i giudici contabili - di una riallocazione delle scarse risorse disponibili per il perseguimento di interessi pubblici prioritari». «Tra le principali caratteristiche del bilancio della Regione Lazio - spiega il giudice Lucarini - non può non essere evidenziata l’elevata consistenza del debito pubblico che, al 31 dicembre 2019, risulta pari a circa 22,57 miliardi di euro».

A fronte di questa situazione, la Regione è intervenuta con propria norma (art. 3, comma 1 L.R. n. 13/2018), con cui ha istituito, a partire dall’esercizio 2019, un nuovo contingente di dirigenti regionali a tempo determinato, in aggiunta ai due già previsti dalla normativa statale. «Conseguentemente, si dubita della regolarità della spesa sostenuta nel 2019 per questo terzo contingente di dirigenti a tempo», si legge nella relazione della sezione controllo della Corte dei conti.

Per quanto riguarda invece la sanità, il procuratore regionale, Andrea Lupi, ha lodato il sistema Lazio: «Non è stata tra le regioni più colpite dall’epidemia della Covid-19, ma non è stato un caso. I dati dimostrano che il sistema sanitario della Regione non soltanto ha retto all’impatto dell’onda della Covid, ma è pure riuscito con le sue strutture di eccellenza (prima fra tutte lo Spallanzani) a essere punto di riferimento nella lotta al virus». «Mi sono chiesto cosa sarebbe accaduto a Roma se il Covid avesse investito il sistema sanitario regionale all’inizio del mio incarico da presidente regionale - ha commentato Nicola Zingaretti - Ho pochi dubbi: sarebbe stato un disastro».[TESTO-BASE]

E a proposito di sanità, «da segnalare - spiega il procuratore Lupi - il recupero dell’ospedale Forlanini, storica struttura costruita nei primissimi anni ’30 come polo d’eccellenza e di avanguardia per la cura delle malattie polmonari, definitivamente chiuso come presidio ospedaliero nel 2015. A seguito dell’atto di indirizzo adottato dalla Giunta regionale nel febbraio 2018 è stato previsto un progetto di recupero e riqualificazione urbanistica nell’ambito di un più vasto programma di valorizzazione di compendi immobiliari di pregio. Ora emerge l’esigenza di dare attuazione, quanto prima, a tale progetto per scongiurare il rischio di degrado e di definitivo abbandono non solo del compendio immobiliare, ma anche del pregevolissimo Parco botanico di 12 ettari e del Museo anatomico».

A tal proposito, il governatore Zingaretti ha spiegato che il recupero del Forlanini, «deve avvenire nelle compatibilità di bilancio». «L’altra vicenda, inerente alla tutela del territorio - si legge nella relazione del procuratore Lupi - concerne il fenomeno dell’erosione del litorale romano. Ogni anno la Regione finanzia con ingenti somme gli interventi manutentivi ordinari, ma anche di urgenza, per limitare tale erosione, quale ad esempio il ripascimento della costa (in particolare, tra Fregene e Focene). Tuttavia, gli interventi ad oggi non hanno ottenuto risultati di rilievo a parte l’impegno di notevolissime risorse finanziarie». Per questo la procura contabile ha deciso di aprire un’inchiesta.

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