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Stadio della Roma, si parte. Virginia Raggi stavolta fa sul serio?

Virginia Raggi

Fernando Magliaro
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Si parte. Forse è finita la lunghissima attesa sullo Stadio della Roma di Tor di Valle. Il Campidoglio ha fatto trapelare che lunedì 6 è stata calendarizzata una riunione che dovrà esaminare la parte più “rilevante” del dossier, cioè la due diligence richiesta dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, nell’estate 2018, dopo l’arresto di Luca Parnasi, patron di Eurnova, di alcuni suoi collaboratori e di Luca Lanzalone, l’avvocato chiamato dai 5Stelle a dirimere la querelle Stadio. “I Consiglieri - spiegano fonti del Campidoglio - hanno chiesto di poter visionare questa due diligence” e l’incontro è fissato, probabilmente, per il 6. Probabilmente, perché nello stesso giorno è già stata messa in agenda una seduta del Consiglio comunale dalle 14 alle 19, quindi è possibile che la riunione sullo Stadio possa anche slittare al giorno dopo. 

All’incontro dovrebbero prendere parte, oltre ai consiglieri di maggioranza, anche i tecnici che hanno costituito il gruppo di lavoro che ha elaborato la due diligence: Roberto Botta per conto del Dipartimento Lavori pubblici (e della Direzione generale del Comune); Cinzia Esposito, direttore del Dipartimento Urbanistica; Carolina Cirillo, direttore del Dipartimento Mobilità; Gabriella Acerbi del segretariato generale e coordinatrice del Gruppo. Probabile la presenza anche dell’Avvocatura capitolina e non è da escludersi quella degli assessori maggiormente coinvolti dal progetto, Luca Montuori (Urbanistica), Linda Meleo (Lavori pubblici) e Pietro Calabrese (Mobilità).

 

 

 

Sul tavolo, dunque, ci sarà la due diligence una lunga relazione che ripercorre tutti i passaggi amministrativi seguiti sin dall’inizio. Il contenuto è più o meno trapelato, anche se non nel dettaglio: l’iter seguito è corretto, sono stati ricontrollati tutti i calcoli sulle volumetrie e i costi delle opere pubbliche e private ed è stata elaborata la tabella sui costi per gli espropri. La sintesi è che gli scostamenti fra i calcoli del progetto presentato e quelli finali sono piuttosto esigui: in un caso, quello degli espropri, addirittura inferiori a quanto preventivato dalla Roma.

Di fatto, quindi, questa riunione ha una particolare rilevanza: Virginia Raggi, dopo il confronto con i consiglieri, dovrebbe essere in grado di impartire agli uffici la disposizione di concludere tutto, firmare e consegnare le carte affinché possa iniziare l’iter per la votazione in Consiglio comunale. Il che significa: prima il passaggio in Giunta dell’intero corpo della delibera che conterrà la variante urbanistica, la convenzione Comune/As Roma, le convenzioni fra Comune e Regione per la Roma-Lido, fra Comune e Città Metropolitana per la via del Mare/Ostiense e fra la Roma e Acea per il depuratore, più il testo della due diligence e quello della relazione del Politecnico di Torino.

Dopo l’adozione in Giunta, tutto il dossier sarà inviato alle Commissioni consiliari (Urbanistica, Lavori pubblici, Mobilità, Ambiente e Commercio) e al IX Municipio per l’espressione dei pareri obbligatori e non vincolanti di competenza. Quindi, dopo un ultimo approdo in Giunta per chiudere il tutto, andrà in capigruppo per la calendarizzazione del voto d’Aula finale.

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