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Apre agli Studios il primo cinema all'aperto dell'estate romana

Gabriella Sassone
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Nel difficile anno che stiamo vivendo, con l’emergenza Covid-19 ancora in corso, i cancelli degli Studios di via Tiburtina si aprono per la prima volta per dar vita all’Arena Adriano Studios, il primo cinema all’aperto di questa estate romana, nata dalla sinergia tra il patron degli ex Studi Cinematografici De Paolis Daniele Taddei e Massimo Ferrero Cinemas (ogni sera alle ore 21,30 fino al 31 agosto film, incontri con gli attori, dibattiti ed eventi, 7 euro il biglietto, 6,50 se si acquista sul sito www.ferrerocinemas.it). Ieri sera, per la serata-evento inaugurale dedicata al tema della “rinascita”, diversi eventi hanno lasciato a bocca aperta i presenti. Innanzitutto, nell’assoluto rispetto delle norme vigenti, si è alzato il grido degli artisti e operatori di spettacolo e cultura attraverso una complessa e suggestiva messinscena.

E’ il “Grido per un nuovo Rinascimento - Prima Giornata Nazionale dei Lavoratori dello Spettacolo", un urlo di dolore che si è voluto trasformare in un grido di speranza, in un tripudio di luci, corpi, colori e musica. Una performance artistica corale da un’idea di Elena Sofia Ricci. La proposta, non una protesta, portata avanti da un nutrito numero di artisti, tecnici e maestranze tutti uniti per accendere i riflettori sui tanti professionisti del settore messi a dura prova, già prima dell’emergenza coronavirus, e oggi alle prese con ancora più gravi difficoltà economiche. L’obiettivo? Portare finalmente alla ribalta il lavoro quotidiano e silenzioso che tali professionisti svolgono, con passione e costanza, e che rappresenta un fondamentale apporto ai prodotti artistici che contribuiscono a realizzare. Si tratta di professioni socialmente indispensabili che producono una quota assai rilevante del PIL della nostra Italia. Eppure nessuno ne parla. Il mondo artistico e culturale italiano, dal settore audiovisivo a quello degli spettacoli live, dalle grandi accademie alle piccole scuole di danza, passando per i teatri, è alle prese con uno dei momenti più drammatici della sua storia.

"Sarebbe bello poter pensare che nel prossimo futuro, quando l'emergenza sarà finita, la cultura possa essere considerata un bene di prima necessità", ha detto Elena Sofia Ricci. "Sarebbe bello che l’Italia che ha dato i natali a Leonardo, Pirandello, Dante e Verdi, volesse investire nella cultura una quota di PIL pari a quella dei paesi più evoluti d'Europa". Attualmente, infatti, l'investimento italiano annuo in cultura è pari a un misero 0,8%, collocando il nostro paese al quartultimo posto in Europa. Moltissimi gli artisti arrivati con le loro mascherine agli Studios: Claudia Gerini, Vittoria Puccini, Francesca Chillemi, Iaia Forte, Anna Foglietta, Massimo Ghini, Stefano Fresi, Elettra Giulia Gorietti con Andrea Roncato, i registi Ferzan Ozpetek, Paolo Genovese, Stefano Reali e Max Bruno, Camilla Filippi, Maria Pia Calzone, Fabrizia Sacchi, Eleonora Ivone col marito regista Angelo Longoni, Monica Nappo, Paola Minaccioni, Francesco Colella, Cristiana Polegri, Ludovico Fremont, Diana Del Bufalo (che non ha incontrato il suo ex Paolo Ruffini seduto nell’area Arena), Maurizio Donadoni, Massimiliano Gallo, Giorgia Cardaci, Luca Pincini, Yasemin Sannino, Pino Quartullo, Irene Ferri, Matilde Gioli, Giorgia Cardaci. In uno studio, gli attori vestiti di nero si sono esibiti mentre la performance andava in onda sul maxi schermo nell’Arena. A curare le musiche il Maestro Stefano Mainetti, la danza Elisa Barucchieri e la compagnia ResExtensa in collaborazione con Milena Zullo e Dino Verga, con la partecipazione straordinaria dell’étoile Luciana Savignano. La visual identity è stata realizzata da Mosaico Studio che ha prodotto l'evento. Ad aprire la serata, una sfilata di abiti-scultura in alluminio riciclato degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, coordinati da Graziella Pera. A seguire la proiezione del docufilm di Bruno Colella “Napoli Eden” con Annalaura di Luggo, a cura di Francesco Gallo Mazzeo.

L'iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Mibact, della Regione Lazio, del Comune di Roma, di Roma Lazio Film Commission e di associazioni dello spettacolo come ANICA, AGIS, ACMF, ASC, 100 Autori, AGICI, U.N.I.T.A, Fondazione Ente dello Spettacolo e molte altre. Insomma, come nel 1997 quando gli storici stabilimenti De Paolis, chiusi e in abbandono da anni, trovarono nuova vita grazie all’imprenditore Daniele Taddei, anche oggi gli Studios vogliono essere testimoni e protagonisti di una nuova rinascita. Un luogo di lavoro per centinaia di artisti e maestranze che stanno finalmente tornando ad animare i set, ma anche un’arena cinematografica che faccia da vetrina alle emozioni che il cinema, in particolare quello italiano, è in grado di dare al pubblico.

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