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Stefàno contro la Raggi "Sull'apertura delle ZTL si procede a caso"

Stefano Liburdi
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Movimento 5  Stelle romano sempre più spaccato. Dopo la vicenda  dell'ex presidente del IV Municipio Roberta Della Casa sfiduciata dalla stessa maggioranza e riproposta in altra veste dalla sindaca Raggi (intanto alle prese con una nuova candidatura a primo cittadino, scavalcando il vincolo pentastellato del secondo mandato), arriva la Zona a Traffico Limitato a fornire nuovi spunti di polemica interna.

La decisione della Raggi di mantenere i varchi spenti fino al 30 agosto 2020 a Trastevere, nel Tridente e nel Centro storico "per agevolare gli spostamenti in città durante questa fase dell’emergenza sanitaria", non è stata presa nel migliore dei modi da Enrico Stefàno, consigliere in Campidoglio e presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale.

In un post su Facebook Stefàno sostiene che «aprire la Ztl non serve a nulla, se non a creare traffico a monte (perché tutti si sentiranno in diritto di provare ad andare a via del Corso in auto) e a penalizzare il trasporto pubblico (bus e soprattutto taxi) che invece in questa fase andrebbe sostenuto, rendendo quindi di fatto il centro meno accessibile».

Stefàno argomenta così il suo punto di vista: «Se riattivi la sosta tariffata, se realizzi una rete di corsie ciclabili transitorie (e caspita se la stiamo realizzando), se implementi i servizi di sharing con mezzi innovativi come i monopattini, se aumenti la possibilità di mettere tavolini all’aperto (sacrosanta eh, però dico poi che faccio mangio in mezzo al traffico e allo smog?) logica, coerenza, linearità, buon senso, imporrebbero anche la riattivazione della Ztl. Sarebbe una scelta, giusta o sbagliata, criticabile o meno, ma sarebbe una scelta coerente con una visione e un approccio univoco. E invece no, si procede a caso, accontentando oggi uno e domani l’altro, anche se questi stridono fortemente tra loro. E come si dice, alla fine per accontentare tutti non accontenti nessuno, e anzi ti metti contro tutti, perché non puoi fare sempre di tutto un pò. E perdi quella cosa che per me è fondamentale nella vita ancora prima che in politica, coerenza e credibilità. Se poi vogliamo affrontare il tema nel merito - aggiunge - , legittimo voler raggiungere il centro storico in auto, ancora di più in questo periodo, ci mancherebbe, ma la stragrande maggioranza dei parcheggi in struttura, (unici posti) dove lasciare l’auto in coerenza con il codice della strada, si trovano fuori (meglio ancora, a pochi passi) dalla Ztl. Villa Borghese, via Giulia, piazza Cavour, solo per citarne alcuni. Con prezzi tra l’altro più che vantaggiosi. Dentro la Ztl ci sono sì e no un migliaio di stalli (ripeto, legali) dove tra l’altro la rotazione è prossima allo zero essendo appannaggio dei residenti. Vuol dire che, anche abolendola, è impossibile parcheggiare (legalmente) dentro la Ztl».

Stefàno infine segnala «un recentissimo studio dove si dimostra l’impatto (ovviamente negativo) anche sull’economia se tutti tornassero in massa ad utilizzare l’auto. Parliamo di numeri, ricerca - conclude -, non di un’ opinione».

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