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Misterioso rogo al Vivi Bistrot di Villa Pamphili, il racket non c'entra

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Misterioso rogo al Vivi bistrot a Villa Doria Pamphili, il racket non c’entra. Interpellato sui fatti accaduti all’una della notte di giovedì, il presidente del Tavolo di coordinamento Parchi e ville storiche di Roma Capitale, Marco Andrea Doria, fa la ricostruzione di quanto accaduto, dopo il sopralluogo e il consulto con le titolari dell’attività di ristorazione all’interno del parco più grande di Roma.

Alla domanda se possa esserci l’ombra del racket dietro il rogo Doria risponde così. “Se fosse stato un incendio doloso - spiega il presidente Doria - i vigili del fuoco, al momento dello spegnimento dell’incendio, constatato il dolo, avrebbero dovuto interdire l’area e fare delle indagini più approfondite con il loro nucleo speciale. Inoltre - prosegue - se ci fosse stato il riscontro di un evento criminoso la polizia di stato intervenuta con alcune pattuglie unitamente alla polizia locale di Roma Capitale, che era già all’interno del parco, avrebbe richiesto l’ausilio della polizia scientifica e sarebbe stata interdetta l’area a chiunque. Cosa che invece non è avvenuta in quanto non è stato riscontrato alcun evento criminoso. E stamattina le titolari del Vivi Bistrot, insieme alla ditta incaricata dalle due titolari per rimuovere il materiale andato a fuoco, presenti i propri tecnici, elettricisti ed idraulici, hanno provveduto a sostituire gli impianti esterni danneggiati dal rogo ed hanno provveduto a smaltire tutti i materiali carbonizzati”.

Ricordiamo che a bruciare all’una dell’altra notte, giovedì, è stata la struttura al Vivi Bistrot dove venivano ricoverate masserizie, immondizia, e altro materiale di uso al ristorante.

Nella gallery, la foto della struttura esterna prima dell’incendio, e dopo il rogo. Si possono vedere la pompa di calore completamente bruciata dalle fiamme, e, sotto il condizionatore, una scatola distrutta dal rogo compresi gli armadietti adiacenti dove venivano riposte le masserizie.

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