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Via ai test a tappeto su medici, infermieri e forze di polizia

La Regione Lazio: indagine epidemiologica per 300mila. Zingaretti: sulle mascherine fantasma tutte le carte in Procura

Daniele Di Mario
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Partirà lunedì l'indagine epidemiologica voluta dalla Regione Lazio per conoscere meglio la diffusione del coronavirus sul territorio regionale. «Si tratta della più grande indagine di sieroprevalenza - e cioè la rilevazione della presenza degli anticorpi al Covid-19 nel sangue attraverso prelievo venoso - che si svolge in Italia», hanno rivendicato il governatore Nicola Zingaretti e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è svolta questa mattina all'istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Nell'indagine sarà coinvolto tutto il personale sanitario regionale compresi i medici di medicina generale, i pediatri, i medici specialisti, i farmacisti e gli operatori di strutture private accreditate e di servizi esternalizzati e gli operatori delle Rsa per un totale di oltre 100 mila persone. A loro si aggiungeranno i test anche su 62mila agenti delle forze dell'ordine: Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Esercito, Guardia Costiera, Polizia Penitenziaria, ai quali, grazie a un accordo con Anci e Upi , si sono aggiunti anche gli quelli delle polizie locali. «L'adesione ha spiegato l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato nel corso della conferenza di presentazione dell'indagine - sarà su base volontaria con la sottoscrizione del consenso informato». A coordinare e monitorare le attività sarà direttamente lo Spallanzani che ha validato scientificamente i test. «Hanno una attendibilità del 98 per cento», ha assicurato D'Amato, prima di ribadire che comunque «non costituiscono patente di immunità al virus, ma ci permetteranno di conoscere meglio la reale diffusione del virus». «Chi risulterà positivo - ha proseguito D'Amato - sarà sottoposto immediatamente al test molecolare con tampone naso-faringeo: se il tampone è negativo, vuol dire che il soggetto è venuto in contatto con il virus, ma ora non lo ha più, se invece è positivo e sarà messo in isolamento. Processeremo - ha proseguito D'amato - 10mila test al giorno e contiamo di avere i primi risultati già dal 25 di questo mese». Ai test effettuati dalla Regione si aggiungeranno quelli che i singoli cittadini potranno fare, su indicazione del medico curante, recandosi nei 172 laboratori di analisi tecnologicamente attrezzati per effettuarli. In caso di positività, sarà sempre il medico di base a prescrivere, con ricetta dematerializzata, il tampone da effettuare in auto nel più vicino dei 17 presidi drive-in allestito dalla Regione proprio per effettuare i test molecolari in sicurezza. «Riteniamo - ha spiegato D'Amato - che si confermerà nella nostra Regione un tasso di circolazione bassa del virus intorno al 3 per cento, ma avendo un denominatore di 300mila unità questo ci consentirà di avere una qualità del dato molto più attendibile». Nel corso della conferenza stampa è toccato al direttore scientifico dello Spallanzani Giovanni Ippolito sottolineare come «l'indagine di prevalenza della Regione Lazio ha una finalità estensiva e non alternativa rispetto a quella nazionale, copre il 100 per cento della popolazione sanitaria, s'integrerà bene con quella nazionale fatta per sesso, strati di popolazione e categoria lavorativa. Uno sforzo di questo tipo - ha aggiunto Ippolito - non si è mai visto, potrà essere valutato a distanza monitorare persone e capire andamento del virus». «Riteniamo che questa indagine potrà confermare nella nostra Regione un tasso di circolazione bassa del virus intorno al 3 per cento, ma avendo un denominatore di 300mila unità questo ci consentirà di avere una qualità del dato molto più attendibile», ha ribadito D'Amato. Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, parlando dell'ipotesi di riaperture anticipate, ha invece spiegato che queste «saranno decise solo sulla base di evidenze scientifiche. È l'unica forma per dare sicurezza a cittadini e cittadine. Non si può riaprire con una percentuale di rischio troppo alta, è anche una forma di tutela del nostro sistema produttivo. Il tema è ovviamente riaprire ma farlo con un livello di sicurezza sufficiente consapevoli che senza un vaccino il rischio zero non c'è, ma possiamo comunque fare molto. Le ordinanze regionali saranno l'effetto delle valutazioni scientifiche fatte giorno per giorno». Il governatore ha anche parlato del caso mascherine fantasma. «Confermo una posizione: noi abbiamo tutto l'interesse affinché su questa vicenda si faccia piena luce, c'è stata una sollecitazione anche dalle forze di opposizione che condivido. Stiamo facendo di tutto, anche inviando tutta la documentazione alla Procura, per appurare cose accaduto e se qualcuno si è approfittato di questa situazione di emergenza. Se così fosse questo qualcuno dovrà pagare», ha spiegato Zingaretti, che, in merito alla vicenda delle mascherine ordinate dalla Regione Lazio all'azienda Eco Tech e mai arrivate, ha concluso: «Ovviamente noi lavoriamo per il pieno recupero degli esborsi fatti dalla Regione: su questo la Protezione civile regionale è impegnata quotidianamente».

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