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Distanziamento e file lunghissime, a Roma la metro sarà un disastro

Fernando Magliaro
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Parole che trasudano speranze ottimistiche, quelle che Pietro Calabrese, assessore alla Mobilità, scrive sulla propria pagina Facebook: «Roma si sta preparando alla Fase 2 ed è stata la prima città a fare i test sul trasporto pubblico. La nostra priorità è arrecare il minor danno possibile alla città». Ieri secondo stress test a San Giovanni, dopo quello dei giorni scorsi che ha evidenziato come il contingentamento degli accessi in metro renda inutile prenderla per file e tempi di attesa. L'unica certezza vera, retorica a parte, di Calabrese è la «consapevolezza che l'offerta massima dell'intero sistema comunale e regionale dei trasporti è una invariante e che oltre un certo limite non si può andare, anche perché i tempi di approvvigionamento di nuovi mezzi sono necessariamente lunghi». Insomma, Atac questa è e c'è poco altro da fare.  Per approfondire leggi anche: Mobilità, tema delicato E quanta sarà l'ha annunciato Mauro Alessandri, assessore ai Trasporti della Regione ascoltato in Commissione alla Pisana: «Sulla base di documenti arrivati, in fase di partenza Atac in grado di implementare un sistema di riserve e potenziamento di linee tale da modulare un servizio che sarà tarato su circa 1.300 vetture, rispetto alle poco meno delle 1500 in servizio ordinario: quindi parliamo dell'88% totale di vetture». Per Cotral sarà l'84% e per FS il 70%. E, sempre stando alla relazione Alessandri, Atac non ha personale sufficiente a garantire il controllo dell'accesso contingentato alla metro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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