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Caso Vannini, processo da rifare per i Ciontoli

Maria Grazia Coletti
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I genitori di Marco Vannini, Marina e Valerio, esultano: la prima Corte penale della Cassazione dispone un nuovo processo di appello per Antonio Ciontoli, responsabile della morte di Marco Vannini. Gli ermellini hanno accolto la richiesta della procura generale secondo cui si trattò di un omicidio volontario con dolo eventuale. Nuovo processo anche per la moglie di Ciontoli, Maria Pizzillo, il figlio Federico e la figlia Martina. «Abbiamo perso tante battaglie ma quella più importante l'abbiamo vinta». Così Valerio Vannini, il papà di Marco, dopo la lettura della sentenza in Cassazione che ha disposto un nuovo processo d'Appello per Antonio Ciontoli e la sua famiglia. Ascoltata la sentenza della Prima sezione di Cassazione che ha rinviato la famiglia Ciontoli a nuovo processo, tutti i familiari di Marco sono usciti dall'aula esultando e abbracciando i familiari presenti al Palazzaccio. Assente durante la pronuncia Antonio Ciontoli. La pg della Cassazione Elisabetta Ceniccola aveva chiesto, nella requisitoria, di annullare la sentenza di appello per Antonio Ciontoli, la moglie e i due figli, e fare un nuovo processo ribadendo che fu "omicidio volontario con dolo eventuale". «Avevo cresciuto mio figlio da persona per bene. Una persona che tutti avrebbero voluto avere come figlio, cugino o amico. Le sue foto parlano, come parla il suo sorriso. Era una persona pulita e non meritava quello che gli è stato fatto» racconta Marina Conte, la madre di Marco Vannini. A proposito della famiglia Ciontoli ha aggiunto: «Lo potevano salvare ma non lo hanno fatto. Nessuno si è preoccupato di Marco. Nessuno di loro ha mai parlato di Marco. Nessuno di loro ha detto una parola su di lui. Hanno sempre pensato solo ed esclusivamente ai loro interessi». «È una grandissima notizia, siamo felici per Marina e Valerio. È un bel segnale, significa che in Italia la giustizia ancora funziona». Lo ha detto il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando alla notizia («ho i brividi, lo confesso») della sentenza della Cassazione che ha disposto un nuovo processo d'appello per l'omicidio di Marco Vannini, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015 mentre era a casa della fidanzata a Ladispoli, sul litorale romano. «Era quello che chiedevamo e speravamo. Tutta la città è sempre stata al fianco di Marina e Valerio, ci siamo stretti a loro per portare all'attenzione di tutti questo caso dall'esito giudiziario vergognoso».

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