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Manuel Bortuzzo, chieste due condanne a 20 anni

Il nuotatore Manuel Bortuzzo

Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano accusati del tentato duplice omicidio del nuotatore e della fidanzata. Il nuotatore colpito per errore alla schiena e rimasto paralizzato

Andrea Ossino
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Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano hanno tentato di uccidere la giovane promessa del nuoto Manuel Bortuzzo e la sua fidanzata. Un agguato che i due avrebbero progettato e realizzato “per futili motivi”. Per questo motivo il sostituto procuratore Elena Neri ha chiesto che i due imputati vengano condannati a scontare 20 anni di reclusione. Accusati di tentato duplice omicidio aggrevato da premeditazione e abietti e futili motivi, ricettazione e detenzione di arma da fuoco e rissa, i due ragazzi di 24 e 25 anni potrebbero anche dover sborsare cifre da capogiro. Mentre il Campidoglio ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile, il legale di Bortuzzo (rimasto paralizzato dopo essere stato colpito da un proiettile esploso da una Smith e Wesson) ha sollecitato alla Corte un maxi risarcimento: "Abbiamo chiesto un risarcimento di 10 milioni di euro – dice l'avvocato Massimo Ciardullo - Una sentenza severa per Manuel già c'è stata: la consulenza medica che ha sancito per lui la paralisi delle gambe. Ora attendiamo una sentenza giusta anche dal giudice", ha concluso uscendo dall'aula. La vicenda risale alla notte tra il 2 e il 3 febbraio, quando in piazza Eschilo all'Axa Bortuzzo e la sua fidanzata avevano deciso di non entrare all'Irish pub O'Connel di piazza Eschilo per evitare di trovarsi coinvolti in una rissa avvenuta pochi istanti prima del loro arrivo. Prima di allontanarsi dalla zona però si era fermato nel marciapiede antistante il locale per comprare le sigarette. Non poteva pensare che Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano volevano vendicarsi sparando a quelle persone con cui avevano fatto a botte. I due però avevano sbagliato persona: “Ho esploso questi colpi in direzione di un ragazzo che ho visto muoversi. In realtà non vi era alcun motivo” aveva affermato Marinelli spiegando le ragioni che lo avevano portato a costituirsi dopo qualche giorno dall'episodio: “Quel ragazzo deve avere giustizia”. Ma secondo i pm “La presentazione spontanea (degli indagati ndr) – si legge negli atti - appare almeno in parte dovuta all'intenzione di alleggerire la pressione” in una zona “ad alta densità malavitosa”, ovvero ad Acilia. La convinzione di chi indaga è che qualcuno potrebbe averli spinti a costituirsi perché la “massiccia presenza delle forze dell'ordine”, dovuta alla ricerca degli indagati, poteva danneggiare affari più importanti. Le impronte sull'arma, le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza e le testimonianze che ricordano di come i due mancati killer “urlavano e ridevano” correndo via dal pub a bordo del loro scooter. C'è anche una confessione firmata tra le prove depositate dalla Procura: per questo il destino processuale di Daniel Bazzano e Lorenzo Marinelli appare già segnato.

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